ARMUNIA
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QUANDO

22/05/2023 -> 27/05/2023

DOVE

Teatro Nardini - Rosignano Marittimo

TIPOLOGIA

Danza

SFERA
Un progetto di MK

# uno stato eternamente nascente

Sfera si affida ad un mescolamento caotico di individui, condizionato dall’immediatezza e dalla perdita di definizione tra i corpi. Un corpo immediato non ha tempo per essere decifrato, produce semplicemente una intenzione ambientale, e sperpera parole e gesti per fare più spazio. La coreografia si espone per quello che è: un’evento atmosferico, che predispone ad alleanze fisiologiche e a nuove forma di intimità per la manifestazione della danza.

Potremmo essere gli abitanti perfetti di un autobus affollato alla deriva o un coro sincronizzato con le maree – sono privilegi della scena – ma in realtà cerchiamo una qualità senza nome per un irresistibile desiderio di prossimità.

E’ come se, col progredire della ricerca coreografica, i confini tra le cose e dunque i confini tra i corpi non vengano più stabiliti solo dalla loro essenza individuale ma da una nuova intenzione ambientale. Ogni postura, ogni atteggiamento fisico personale ed ogni discorso creano e allo stesso tempo assorbono l’esterno, rigenerandosi e reinventandolo costantemente trasformando tutto in ‘atmosfera’. E’ l’atmosfera a permettere lo sviluppo dinamico dell’azione, al ritmo dello scambio tra il fisiologico (il corpo) ed il fisico (il mondo).

Lo spettacolo si sviluppa come una scacchiera in disequilibrio, un assemblaggio di corpi che cercano una possibile intesa sperperando parole e gesti, a caccia di un’alleanza fisiologica tra persone, una nuova forma di intimità per la manifestazione della danza. 

Il suono della voce e la danza vengono spazializzati come in un Kecac, il rito della tradizione balinese costruito da una esplosione di suoni generati da un complesso poliritmo vocale per assolvere ad una funzione scaramantica, risvegliare i morti e garantirsi protezione contro le minacce ambientali. Oggi il rito è diventato profano ed occasione di intrattenimento per turisti, ma non ha perso nulla del suo fascino visionario. Sulla base di questa suggestione, proviamo a restituire alla corporeità la sua funzione magica, come strumento capace di rimescolare i rapporti tra gli individui e favorire così la nascita di danze che da quell’intesa tra corpi – da quell’intimità – prendano vita.

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 2000 e ruota intorno ad un nucleo originario di performer e progettualità condivise e trasversali, tra le quali la costante collaborazione con il musicista Lorenzo Bianchi Hoesch..
Il gruppo è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero. Tra le produzioni degli ultimi anni Veduta (2016) propone un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva, adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Bermudas, lavoro sul moto perpetuo e il movimento puro con all’attivo più di 60 repliche, ha ricevuto il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2018 ed il premio UBU 2019 come miglior spettacolo di danza nella versione Bermudas_forever.
Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018 e ospitata tra gli altri al Teatro Argentina di Roma, alla Triennale di Milano e alla Pergola di Firenze. Con Pezzi anatomici comincia un nuovo ciclo di indagine aperta al pubblico in tutte le sue fasi, costruita intorno al lavoro di ricerca in sala prove e alla coabitazione stabile del gruppo al Teatro India di Roma per il progetto Oceano Indiano 2020-21, coabitazione dalla quale è nato anche il progetto collettivo Radio India – premio Rete Critica 2020 e Premio Speciale Ubu 2021.
La performance EDEN, ideata nel 2020 dal Festival BolzanoDanza/Tanz Bozen, con coreografie di Carolyne Carlson, Michele Di Stefano, e Rachid Ouramdane ha ricevuto il premio speciale Danza&Danza dell’anno e si è evoluta autonomamente in una serie di programmi site-specific, tra i quali la versione pensata per l’installazione della scultura côté cour / côté jardin di Eva Jospin a Reggio Emilia- festival APERTO nel 2021
Nel 2021 mk, in collaborazione con Lorenzo Bianchi Hoesch e con il cantante americano di origine irachena Amir ElSaffar, presenta al Festival Aperto di Reggio Emilia e di seguito a Torinodanza la nuova produzione Maqam. Lo spettacolo è il primo appuntamento di Ring –progetto di rete di quattro festivals italiani che si propone di sostenere ogni anno la produzione di un artista e della sua compagnia e di inserirlo nella programmazione di ciascuno dei partner (oltreai festival citati, FOG Triennale di Milano e BolzanoDanza).
Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali la Piattaforma della Danza Balinese al Festival di Santarcangelo (2014 e 2015), i progetti per la BiennaleDanza 2013-14-15 e BiennaleTeatro 2019, un dialogo costante con la Scuola Paolo Grassi di Milano, l’Anghiari Dance Hub, workshop di formazione e ricerca per la Scuola del Teatro Stabile di Torino e per l’Università IUAV .

Michele Di Stefano ha ricevuto commissioni coreografiche da Aterballetto, Korean National Contemporary Dance Company, Nuovo Balletto di Toscana e dal Ballet de Lorraine per una nuova creazione nel 2023. E’ consulente della programmazione danza (GRANDI PIANURE) del Teatro di Roma, è co-curatore con Francesca Corona del progetto Giacimenta per Matera 2019 e ideatore dei cicli di performance TROPICI (Angelo Mai) e BUFFALO (Palazzo delle Esposizioni, MACRO Roma e Museo Nazionale Romano). Nel 2018 ha curato la sezione in esterni (Outdoor) del Festival BolzanoDanza-Tanz Bozen. Nel 2014 riceve il Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia e nel 2018 il premio Nico Garrone.
E’ artista associato alla Triennale di Milano per il triennio 2022-24. Nel 2012 esce per i tipi di Quodlibet, Agenti autonomi e sistemi multiagente, di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiC.

performance Philippe Barbut, Biagio Caravano, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo,
Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesca Ugolini
coreografia set abiti Michele Di Stefano
modular system live Biagio Caravano
testo Michele Di Stefano con Massimo Conti e AAVV
disegno luci Giulia Broggi
props Philippe Barbut
management Carlotta Garlanda con Silvia Parlani
distribuzione Jean François Mathieu
produzione mk/KLm con il contributo della Regione Lazio, MiC
in collaborazione con Short Theatre, Orbita-Centro di Produzione Nazionale della Danza, Crossing the sea-Italian performing arts going East
 

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