Emerald è una videoinstallazione poetica di fotografie, voce e musica sul dire addio all’ambiente naturale e ai suoi abitanti: un tributo alla necessità di preservarli.
Sulla scena la presenza umana è evocata tramite la parola, la voce, la musica, l’immagine e si concretizza nella presenza del pubblico. L’installazione prevede il sostare in una stanza per un numero ridotto di spettatori, per una durata di circa 35’, in cui fruire dell’opera su grande schermo. Dopo la visione, gli spettatori sono invitati in una stanza di ‘decompressione’ dove attraverso istruzioni saranno invitati a consegnare infine i propri pensieri di commiato in un collettivo ‘libro degli addi’ posto a chiusura del lavoro, dove portarsi a casa una cartolina che contiene un’immagine e un verso a ricordo di quanto attraversato.
Ci sono due parole che messe insieme diventano una montagna alta da scalare, un pozzo profondo in cui cadere: non più. Hanno a che fare col cambiare delle cose, che è un cominciare ma anche un finire, dover dire addio.
Il tema centrale del lavoro parte dalla considerazione, nata durante il primo lockdown e cresciuta con il vorticoso aumentare dei disastri climatici, che talvolta è nella separazione, nell’impossibilità, che scopriamo quanto a cuore abbiamo qualcosa o qualcuno. È la fine che a volte ci insegna chi siamo, è nella perdita che brilla la presenza. La scrittura parte da immagini fotografiche, per costruire un canto che possa dare voce alla violenza del finire, e allo stesso tempo essere un invito a posare gli occhi su quanto ci circonda, e su quel che abbiamo dentro, con rispetto e commozione. Perché anche noi, come tutto, siamo sempre sul ciglio di sparire.
Il poemetto è composto di sette capitoli, che sono sette addii e sette tributi: a Emerald, all’architettura, alle persone, agli animali, al bosco, all’acqua, alle stelle. Quello che vediamo nell’installazione sono immagini, montate in movimento da Dorin Mihai. Le fotografie sono selezioni da sette autori (Beatrice Bruni, Dario Coletti, Francesca Grilli, Dorin Mihai, Lorenzo Papi, Fabio Sebastiano, Elisabetta Zavoli). Quello che sentiamo è la voce (di Gabriella Rusticali) e il suono (le musiche di Andrea Biagioli). Si specifica che non è un lavoro adatto ai bambini.
durata50’/60‘
(35’ di proiezione e a piacere il tempo di permanenza nella stanza di decompressione)
25 posti disponibili - consigliata la prenotazione 0586 754202 – gloria@armunia.eu
GALLERIA FOTOGRAFICA - 27 giugno 2024
Foto Copyright © Dorin Mihai - Castello Pasquini/Festival Inequilibrio 2024 - Fondazione Armunia
Azzurra D’Agostino, ideatrice del progetto, poeta e scrittrice. Ha collaborato con realtà teatrali e di performing art (tra gli altri: Daria Deflorian, Teatro dei Venti, Marco D’Agostin, Francesca Grilli). Ha pubblicato circa venti volumi tra raccolte di poesia, traduzioni e libri per bambini e ragazzi, tradotti in varie lingue. Tra gli altri, i libri D’Aria sottile (Transeuropa), finalista premio Viareggio Repaci 2011, Canti di un luogo abbandonato (SassiScritti) vincitore 58esima ed.Premio Carducci, Il giardino dei desideri (DeA Planeta), la traduzione con Marianne Schneider Scardanelli/Hölderlin, un radiodramma (Mimesis), il mazzo di oracoli Oracolo del destino (Vivida), i romanzi Ghost Light – uscire insieme dal buio (Giunti) e La notte in cui ho ucciso Kurt Cobain (Il Castoro). La sua ultima raccolta di poesie è Messaggi per il Presidente (Le Lettere).
Per le immagini del cap. 4 si ringrazia Annalisa Managlia e il Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Bologna per l'autorizzazione a ritrarre gli animali della Collezione di Zoologia– Sistema Museale di Ateneo – Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Si ringrazia Zordan S.r.l. per la gentile concessione della foto del capitolo 7 “Ogni cosa”: Elisabetta Zavoli, “Lungo il sentiero dei Grandi Alberi” (2022) codice: NEW_1973.tif - Realizzata su committenza di Zordan S.r.l. SB nell’ambito del progetto “Art for Sustainability” dalla collezione: “Ti faccio vedere con gli occhi chiusi” - Opera visionabile presso il Museo Zordan, via Attilio Zordan n. 1, 36078 Valdagno (VI)
un progetto di Azzurra D’Agostino
immagini fotografiche (in ordine di apparizione)
Fabio Sebastiano, Lorenzo Papi, Dario Coletti, Dorin Mihai, Beatrice Bruni, Francesca Grilli, Elisabetta Zavoli
montaggio video Dorin Mihai
voce Gabriella Rusticali
musiche e suoni Andrea Biagioli per Produzioni dal bosco
testi Azzurra D’Agostino
co-scrittura inglese Johanna Bishop
promozione estero Elena Regazzoni
una co-produzione di SassiScritti APS e Azzurra D’Agostino
Con il sostegno di Teatro Patalò | Teatro Sociale di Novafeltria, Centro di Residenza Emilia-Romagna L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino | La Corte Ospitale di Rubiera