ore 19.00 
Rodolfo Sacchettini 
PERICOLO. LA RADIO DELLA PAURA

All'improvviso è saltata la luce. Eravamo dentro a una miniera per un'escursione domenicale e la gità si è trasformata in un incubo. Un'esplosione inaspettata ha liberato una falda e adesso ci troviamo l'acqua ai calcagni, ma sta rapidamento salendo. Squilla il telefono. Ma chi diavolo chiama a quest'ora? Intercettiamo per caso quella chiamata che mai avremo voluto ascoltare.  Cosa possiamo fare? La cascina è immersa nel bosco. La tempesta è impressionante. Siamo soli con il nostro bambino e arrivano rumori strani. C'è qualcuno? La radio nasce al buio e sotto il segno della paura. L'ascoltatore rimane incollato per sapere come andrà a finire e intanto si crogiola tra brividi e pelle d'oca.

Un viaggio notturno nel castello alla scoperta di storie incredibili trasmesse alla radio. Se hai paura, canta.

ore 20.30
ingresso visita alle stanze e degustazione

ore 21.00
I Sacchi di Sabbia
LA VERA STORIA DEL DOTTOR FRANCO PIETRA
fatti irreali, realmente accaduti
di e con Giovanni Guerrieri

Mary e Percey Shelley frequentarono più volte Pisa nella prima metà dell’Ottocento. Il primo soggiorno documentato fu nel maggio del 1818; vi fecero ritorno a fine gennaio del 1820, e nell’estate dello stesso anno si trasferirono ai bagni di San Giuliano Terme.

In quel periodo frequentarono molti personaggi di spicco della società pisana, sopratutto scienziati giacobini. Da queste singolari frequentazioni, dettate anche dagli stati di salute di Mary, è nata la sinistra “leggenda” del dott. Franco Pietra, un misterioso scienziato, che pare si dedicasse all’ applicazione del galvanismo sui cadaveri di esseri umani. C'è anche chi sostiene che la scelta di Pisa negli itinerari della coppia fosse stata motivata proprio dalla curiosità di conoscere questo misterioso personaggio, che "potrebbe "essere stato il modello ispiratore del Frankenstein di Mary.

Giovanni Guerrieri racconterà la Pisa tra Settecento e Ottocento, ricostruendo la misteriosa cerchia degli Shelley, per rivivere l'inestricabile miscela di illuminismo e esoterismo che in quelli anni si respirava in Toscana.