da Fëdor Dostoevskij
Le parole, ma meglio dir subito, senza ambiguità, la “Parola” di Dostoevskij, e quelle proposte in prima persona dall’autore nelle Memorie su tutte, sono talmente impregnate di un concentrato dell’umano travaglio, da fotografare, far suonar netto, netto aldilà di ogni ambiguità ideologica o storica, il tema ossessivo di questo scrittore, la dominante tragica spalancata e sviluppata in ogni piega possibile del discorso, una nota costante, pronunciata affermativamente, e poi immediatamente contraddetta in un vortice poetico di ritrattazioni così specificamente teatrali, espanse, dichiarate, così tanto e così talmente “ineluttabili” nella loro spudoratezza, da fornire, anzi, pretendere dalla prova dell’attore che le dirà, una sensibilità sia tecnica che emotiva tale da condurre lo spettacolo verso quella regione della comunicazione dove l’istanza di chi parla travasa nell’animo di chi ascolta con la potenza inequivoca dei fenomeni naturali; rendendo evidente che, come scrive Nietzsche: “Il grado di sofferenza di cui un uomo è capace determina la sua profondità e la sua serietà, ma anche la sua gioia”
Marco Isidori
durata 60'
La Compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, poi semplicemente i Marcido, nasce con l’ambizione d’inoculare nella pancia della canonica teatrale qualche elemento di squilibrio, qualche seme capace di consentire alla Scena la conquista di una “lingua” che potesse dire, dell’uomo, ciò che nessun’altra esperienza artistica, è in grado di “dire”. E naturalmente questo perché la tavolozza umana con la quale il teatro invera la sua realtà è a disposizione soltanto del teatro stesso, vivaddio!
adattamento drammaturgico di Marco Isidori
interprete Paolo Oricco
luci Fabio Bonfanti
scenario Trionfo della Morte di Daniela Dal Cin
regia Marco Isidori
produzione Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa