Concerto
L’enigma equatoriale, passarci sopra, e sotto, riuscire ad infilzare con la punta del piede a cruna quel filo sottile e poterci stare appeso, come un funambolo, funambolo io che traballo e il mio amico musicista a cui non serve, invece, un’asta- le note (hop!) lo ritirano (hop!) sempre su
Due suggestioni – una visione romanzata dei primi passi della musica, erroneamente ricondotti a un Neolitico romantico; e il viaggio formativo, di scoperta, dei grandi viaggi per mare – narrati dall’attrice Veronica Landi introducono Matteo Scarpettini, ormai fra i migliori percussionisti d’Italia, e Antonello Salis, gigante della scena jazz internazionale con la fisarmonica, suo strumento prediletto, così come con il pianoforte, i giochi con la tastiera e con la voce: da questo incontro transgenerazionale sostenuto dall’amicizia e da una visione condivisa della musica di nuovo selvaggia, viscerale, nasce ogni volta un concerto per sua natura unico anche al di là del canone improvvisativo jazz. Così l’Equatore, che divide il mondo in due emisferi, nell’allegoria di questa navigazione sensoriale si trasforma in linea dalla quale confondere le acque, i ritmi, le tradizioni musicali, le immagini affioranti all’improvviso, fino a mescolarsi e riportare idealmente a quell’immaginato istante in cui ordine e disordine si toccano e annullano la dimensione del racconto con uno Spazio e un Tempo definiti: trovare, poi perdere e di nuovo riconquistare l’equilibrio su questo filo è la sola bussola. Oltre a un concerto, la performance di Scarpettini e Salis è costante ipotesi di ritorno a una condizione originaria e, che sia solo un mito, un ricordo distorto collettivo, per una volta non è necessario saperlo- è la musica a renderlo reale.
durata 90'
Antonello Salis (Villamar, 28 febbraio 1950), compositore, fisarmonicista, pianista, impara fin da bambino a suonare da autodidatta la fisarmonica, il pianoforte e l’organo Hammond. Nel 1973 forma i Cadmo, band che mescola progressive rock, free jazz e musica tradizionale sarda. Successivamente inizia una preziosa collaborazione con Lester Bowie, approfondendo così l’avanguardia jazz. Si è confrontato in progetti di teatro e performance di danza collaborando con Claudio Remondi e Riccardo Caporossi, Leo De Bernardinis, Lucia Poli, Remo Remotti, Antonio Rezza, Ascanio Celestini, Roberta Escamilla Garrison e Teri Weikel. Fra gli album solisti, Orange Juice / Nice Food, Quelli che restano e Pianosolo. In duo con Joey Baron, Keys And Skins; con Fabrizio Bosso, Stunt.
Matteo Scarpettini si è diplomato da privatista con il massimo dei voti in strumenti a percussione presso la classe del Mº Daniele Sabatani al conservatorio “B. Maderna” di Cesena. Nel 2011 viene premiato come miglior percussionista creativo italiano al Percfest Memorial Naco di Laigueglia. Vanta numerosissime collaborazioni musicali che vanno dalla musica classica al Jazz, fra cui quelle con Antonello Salis, Mauro Grossi, Orchestra Regionale della Toscana, I Solisti Di Mosca, Raiz, Frank London, Gianmaria Testa, Mauro Ermanno Giovanardi. Profondo conoscitore della musica brasiliana, nel 2008 apre il concerto al cantautore brasiliano Gilberto Gil insieme al suo progetto Choro Labronico.
con la partecipazione di Veronica Landi
produzione di La Sottile Linea Arsa