Un abito da sposa.
Un corpo nudo in un fosso.
Un uomo a una festa di nozze.
Un fatto di cronaca.
Un fatto d’arte.
Un’opinione.
L’opinione di zia Angelina.
Opinione privata su un fatto di cronaca e d’arte.
Sono cagliaritana, drammaturga e regista. Maestri tanti, ne cito pochissimi: Claudio Morganti, E.B.Vachtangov, Maria Lai, gli attori con cui ho lavorato, attori che ho visto e vedo lavorare, Eduardo, Leo de Berardinis, Antonio Neiwiller, Nina Simone.
Fra gli ultimi lavori c’è il progetto della Trilogia del tavolino, ovvero, tre commedie per attori audaci: La vita ha un dente d’oro (regia di Claudio Morganti), La vecchia e Gingín-di cosa si parla quando si parla- (drammaturgia e regia).
Dal 2006 faccio parte del Libero Gruppo di Studio d’Arti Sceniche coordinato da Claudio Morganti. Ho trascorso anni intorno all’abisso Woyzeck, Georg Büchner è un altro dei miei maestri (C’è un buio che sembra d’esser ciechi – lettura acustica – /Ombre Wozzeck-operina musicale per uomini ombra di poche parole/ Scimmia). E poi c’è stata la drammaturgia per MIT LENZ e per FREIER KLANG (entrambi con la regia di C. Morganti) e Umanescenza, incontro sull’arte imperfetta della drammaturgia, L’opinione di zia Angelina e altre cose, ma gli elenchi annoiano presto. Infine Il Caso W. (regia di Claudio Morganti).
Un pensiero, non mio, mi accompagna sempre, è quasi un’ossessione, è questo: il padre del drammaturgo è il danzatore.
Rita Frongia
ideazione Rita Frongia
con Rita Frongia
produzione Esecutivi per lo Spettacolo
compagnia diretta da Claudio Morganti