prima nazionale
Varsavia, un tempo tra il 1940 e il presente. Con il prezioso aiuto delle gambe, degli occhi e del coraggio di sua nipote, un anziano cartografo ormai infermo si ostina a disegnare una cartina del ghetto ebraico di Varsavia per metterne in salvo gli abitanti, mentre ogni cosa, intorno a lui, va morendo. Il cartografo è la storia del divenire di tale carta che si interseca con una storia di oggi: la ricerca della carta e della sua autrice da parte di Blanca, la storia di suo marito Raùl, diplomatico spagnolo a Varsavia, e i silenzi del loro rapporto attorno alla figlia scomparsa, Alba.
Tragedie storiche collettive e tragedie intime si intessono a vicenda nel medesimo spazio di una città che ha rapidamente chiuso col passato per inseguire un presente di rapido sviluppo.
La memoria si prende cura di un’assenza, le assenze e le presenze rimandano contemporaneamente ad una memoria profonda, personale, e a una memoria collettiva.
Il 29 ottobre 2015 un reading di testi di Mayorga al Teatro Rossi Aperto è l’occasione di incontro tra persone con percorsi teatrali molto diversi fra loro. Ci appassioniamo subito a Il cartografo e ci buttiamo senza rete nella messa in scena. Dopo una prima residenza agli ex-Macelli di Certaldo presentiamo un allestimento al XX Festival Internazionale delle Ombre, per poi partecipare alle celebrazioni per il quarto compleanno del TRA con due repliche il 30 settembre e 1 ottobre 2016. Successivamente, la residenza ad Armunia nel maggio 2018 ci dà la possibilità di rivedere e perfezionare il lavoro.
drammaturgia di Juan Mayorga
traduzione di Enrico Di Pastena
una realizzazione collettiva di Valentina Bischi, Giovanni Campolo, Daniela Scarpari, Tazio Torrini
disegno dal vivo Alessio Trillini
musiche originali Elektronauti
costumi Annalisa Galli
foto Vittorio Gargiuolo
produzione Armunia
con il sostegno di Teatro Rossi Aperto (Pisa), Festival Internazionale delle Ombre di Staggia Senese (SI), Ex-Macelli di Certaldo (SI), Armunia Residenze Artistiche Castiglioncello (LI)
durata 70’