studio
Un uomo, visibilmente sconvolto, sale su un taxi e chiede di andare il più lontano possibile. Il tassista, personaggio tutt’altro che discreto, incalza l’uomo con domande di ogni tipo ottenendo risposte evasive. All’improvviso uno schianto. I due uomini scoprono di aver investito un animale che ora è agonizzante. Dopo lo spavento iniziale si scatena un dibattito tra i due sulla possibilità di infliggergli il colpo di grazia per non farlo ulteriormente soffrire o lasciarlo al suo destino. L’animale nel frattempo scappa lanciando un messaggio incomprensibile che suona come una maledizione. Il viaggio prosegue finché un giovane manifestante non decide di occupare la strada inneggiando ai diritti calpestati della sua generazione: dopo un primo scontro i due accolgono il giovane in macchina e insieme decidono di trascorrere la serata in uno squallido locale per non pensare all’ondata di problemi e fallimenti che li ha travolti. In un’atmosfera di festa e confusione incontrano una donna che segnerà indelebilmente le loro vite.
Oyes, dopo il dittico di ispirazione cechoviana, continua il suo percorso di ricerca tra le crepe e le fragilità dell’essere umano, addentrandosi questa volta in un viaggio tragicomico con risvolti psicoanalitici. Attraverso la creazione di drammaturgie originali la compagnia prova a raccontare il presente mettendo in primo piano le contraddizioni di una società sempre più anestetizzata e disillusa. Nel 2019 la compagnia Oyes vince il Premio Hystrio Iceberg come migliore compagnia emergente.
Ideazione e regia: Stefano Cordella
con Francesca Gemma, Dario Merlini, Umberto Terruso, Fabio Zulli
scene e costumi Maria Paola Di Francesco
sound design Gianluca Agostini
disegno luci Stefano Capra
assistente alla regia Noemi Radice
organizzazione Valeria Brizzi
Con il sostegno di Armunia Centro Residenze Artistiche Castiglioncello
e La Corte Ospitale – progetto residenziale 2018