prima nazionale
Il corpo come una reliquia è abbandonato nella nudità di uno spazio. Gli unici atti possibili sono verso se stessi, nell’attesa e nel bisogno di ritrovare la sacralità di una profonda natura. E’ una prima esposizione percettiva. Ne deriva una seconda dove si è mossi da furori interni, animalità sonore, voci esterne. Si è spinti quasi al limite, per ricontattare l’epicità delle proprie forze e la gravità spirituale di un senso ulteriore. L’inquietudine del lavoro si misura nel desiderio e mistero di poter avvertire un indicibile corporeo, un invisibile poetico, qualcosa come un’ombra che sembra costantemente scivolarci accanto densa e silenziosa. L’atto del guardare è l’atto del guardarsi, di portarsi al confine dei sensi e delle visioni e registrarne gli odori.
Alessandra Cristiani performer e danzatrice, dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Buto. Riceve il Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, regia Sara Masi, 1997. Crea e dirige con la compagnia Lios, la Rassegna Internazionale di Danza Buto Trasform’azioni (2001-2011). Con il progetto La fisica dell’anima. Francesca Stern Woodman vince il sostegno Scenari Indipendenti 2008. Nel biennio 2011-13 è coreografa in residenza per l’Accademia Filarmonica di Roma. Lavora come solista e stabilmente nella compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli.
disegno luci Gianni Staropoli
voci e materiali sonori Marcello Sambati
fotografia Daniele Vita
progetto e performance Alessandra Cristiani
con il sostegno
di Armunia CEntro Residenze Artistiche Castiglioncello, di Officina Dinamo. fucina creativa
con il contributo di La società dello spettacolo associazione di cultura, Centro di Residenza Foligno InContemporanea
durata 40′