I crinali sono orizzonti immaginari, letteralmente linee che congiungono i punti più alti di un rilievo montuoso. Il crinale è un orizzonte raggiungibile, l’osservi sempre dal basso; per tutta l’ascesa un paesaggio nega la vista di quello che sta al di là, il cielo si staglia sopra di esso, mette in moto l’immaginazione che spinge i passi.
Percorri un paesaggio, mescolanza intensa con l’elemento, diventi parte di esso sino a quando non ti sorprenderai sospeso tra cielo e terra.
Là sei sulla schiena terrestre, sul confine, cercherai un equilibrio tra due luoghi, su una sottile linea, punto di contatto percorribile tra gli elementi.Il crinale prosegue la sua corsa parallela al cielo tramite tentativi di innalzamento. Forse è inevitabilmente sconfitto nella sua ricaduta e funzione di congiunzione, ma il suo potere è quello di essere l’orizzonte silenzioso che accompagna, divide, eleva, sospende e quindi, molto umanamente, “tenta”.
Puoi seguirlo per un tempo, ma poi da una parte o dall’altra dovrai scegliere di scendere. Non puoi restare sospeso indefinitamente. Su quel confine sensazioni e azioni emotive attraversano il corpo, come scie scuotono la carne e l’anima. Questi stati compaiono e scompaiono velocemente come nebbie, mutano sia il paesaggio umano che quello naturale, celano la completezza del quadro, permettono all’occhio di completare la visione di sé e del luogo.
Dei Crinali narra un paesaggio che porta alla sospensione, alla ricaduta, al tentativo perenne di mutare, senza porre la parola “fine” alla sua esplorazione.
Manfredi Perego pratica diversi sport ed arti marziali sino all’incontro con la danza contemporanea. Nel 2002 è borsista presso l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson. Consegue in seguito la laurea in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi sull’improvvisazione nella danza. Dal 2004 sino al 2014 lavora in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea in Svizzera, Spagna, Germania e Italia, tra cui Simona Bertozzi, Damian Munoz. Negli ultimi due anni riprende attivamente lo studio delle arti marziali, tra cui Capoeira, Tai-chi e brasilian-ju-ji-tsu. È interessato a cogliere e trasformare alcuni tratti degli sport praticati in elementi attivi della propria ricerca coreografica. Pratica ed insegna Contact Improvisation ed è docente di danza contemporanea presso diverse scuole private italiane ed estere tenendo corsi anche per ragazzi diversamente abili. Nel 2013 intraprende il primo progetto personale di movement research che lo vede indagare sul recupero di un movimento istintivo. Da qui approfondisce alcune intuizioni poetiche: un movimento primitivo/poetico che fa riferimento a una scrittura per immagini in cui si intrecciano segno, spazio e grafie in movimento.
coreografia Manfredi Perego
con Andrea Dionisi, Maxime Freixas, Manfredi Perego
musica Paolo Codognola
luci Antonio Rinaldi
costumi Antonella Faccini
produzione Fondazione Musica Per Roma, MP.Ideograms
con il sostegno di TIR Danza con il contributo del Fondo per la Danza D’autore/Regione Emilia-Romagna 2015/2016
residenze artistiche Fondazione Teatro 2 Parma Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto Reggio Emilia AMAT ACS Abruzzo
si ringrazia Rete Anticorpi Progetto realizzato a seguito della vincita del Premio Equilibrio Roma 2014
durata 50’