ARMUNIA
VORREI UNA VOCE
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QUANDO

2025-06-26 -> 2025-06-26

DOVE

Anfiteatro G. Scabia - Castello Pasquini

TIPOLOGIA

Teatro

BIGLIETTO
LAC Lugano Arte e Cultura/Tindaro Granata

VORREI UNA VOCE

Scritto e interpretato da Tindaro Granata, Vorrei una voce è uno spettacolo in forma di monologo costruito attraverso le canzoni di Mina cantate in playback, fortemente ispirato dal lungo percorso teatrale che l’autore e attore siciliano ha realizzato al teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina con le detenute di alta sicurezza, nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare. Il fulcro della drammaturgia è il sogno: perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé. Vorrei una voce è dedicato a coloro i quali hanno perso la capacità di farlo.

“Ero un giovane uomo, lavoravo, avevo una casa, una macchina e soprattutto persone che mi amavano, ma avevo smesso di provare gioia per quello che facevo, non credevo più in me stesso e in niente – dichiara Granata. Non so come sia successo. Un giorno mi sono svegliato e non mi sono sentito più felice, né di fare il mio lavoro né di progettare qualsiasi altra cosa. Quando mi arrivò la telefonata di Daniela Ursino, direttore artistico del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina, con la proposta di fare un progetto teatrale con le detenute ‘per farle rivivere, sognare ritrovando una femminilità perduta’, capii, dopo averle incontrate, che erano come me, o forse io ero come loro: non sognavamo più. Guardandole mi sono sentito recluso, da me stesso, imbruttito da me stesso, impoverito da me stesso. Avevo dissipato, inconsapevolmente, quel bene prezioso che dovrebbe possedere ogni essere umano: la libertà. Proposi così di fare quello che facevo da ragazzo quando ascoltavo le canzoni di Mina: interpretavo le mie storie fantastiche con la sua voce.

Con le detenute abbiamo messo in scena l’ultimo concerto live di Mina, tenutosi alla Bussola il 23 agosto 1978. L’idea era quella di entrare nei propri ricordi, in un proprio spazio, dove tutto sarebbe stato possibile, recuperando una femminilità annullata, la libertà di espressione della propria anima e del proprio corpo, in un luogo che, per forza di cose, tende quotidianamente ad annullare tutto questo. Ognuna di loro aveva a disposizione due canzoni di Mina e, attraverso il canto in playback, doveva trasmettere la forza e la potenza della propria storia per liberarsi da pensieri, angosce, fallimenti di una vita. Mi sono trovato, con loro, a cercare il senso di tutto quello che avevo fatto fino ad allora.

Non voglio e non posso portare in scena le mie ragazze del Piccolo Shakespeare di Messina, perché quello che abbiamo fatto dentro quel luogo di libertà che sta dentro un carcere è giusto che rimanga con loro e per loro. In Vorrei una voce in scena ci sono solo io, delle ragazze mi porto i loro occhi, i gesti, le loro lacrime e i sorrisi. Grazie a loro racconto storie di persone che dalla vita vogliono un riscatto importante: vogliono l’amore per la vita, quella spinta forte ed irruente che ti permette di riuscire a sopportare tutto, a fare tutto affinché si possa realizzare un sogno.”

teatro – durata 90

Tindaro Granata nato a Tindari, nel 2002 intraprende il suo percorso teatrale con Massimo Ranieri. Dal 2007 inizia un felice sodalizio con Carmelo Rifici, lavorando per le produzioni più importanti del sistema teatrale italiano e svizzero. In veste di drammaturgo, regista e attore esordisce nel 2011 con Antropolaroid, spettacolo sulla storia della sua terra in cui interpreta tutti i personaggi del racconto e per il quale riceve diversi premi, tra cui il Premio ANCT Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come miglior spettacolo d’innovazione. Nel 2013 mette in scena Invidiatemi come io ho invidiato voi, storia di un caso di abuso sessuale su minori ispirato a un fatto di cronaca, per il quale riceve il Premio Mariangela Melato come miglior attore emergente e altri premi tra cui il Premio Enriquez “Drammaturgia per l’impegno civile” e il Premio Internazionale “Orgoglio Siciliano nel mondo”. Nel 2016 debutta con Geppetto e Geppetto, lavoro con cui affronta – all’indomani dell’approvazione della legge Cirinnà – il tema della “stepchild adoption” che gli vale il Premio Ubu come miglior novità o progetto drammaturgico, il Premio Hystrio Twister 2017 come miglior spettacolo dell’anno e altri riconoscimenti. È diretto da diversi registi, tra cui Serena Sinigaglia, Andrea Chiodi, Leonardo Lidi. Scrive Dedalo e Icaro, in cui affronta il tema dell’autismo, e Farsi Silenzio, pellegrinaggio laico alla ricerca del sacro. È direttore artistico di Proxima Res, di Situazione Drammatica, format di Hystrio Festival e RomaEuropa Festival, e di Tindari Festival presso il Teatro Greco di Tindari. Scrive per la rivista online Rewriters. Nel 2023 vince nuovamente il Premio ANCT per il suo percorso artistico di attore e drammaturgo e in qualità di operatore culturale.

di e con Tindaro Granata
con le canzoni di Mina
ispirato dall’incontro con  le detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare all’interno della Casa Circondariale di Messina nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare di D’aRteventi diretto da Daniela Ursino
disegno luci Luigi Biondi
costumi Aurora Damanti
regista assistente Alessandro Bandini
produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in collaborazione con Proxima Res
partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco

 

VORREI UNA VOCE: L’OMAGGIO DI TINDARO GRANATA ALLE CANZONI DI MINA SUL PALCO DI INEQUILIBRIO FESTIVAL

COMUNICATO STAMPA

Giovedì 26 giugno tra Rosignano Solvay e il Castello Pasquini di Castiglioncello (Livorno) continua la manifestazione di Fondazione Armunia

“Vorrei una voce”: l’omaggio di Tindaro Granata alle canzoni di Mina sul palco di Inequilibrio Festival

Nel programma della giornata anche la compagnia premio Danza&Danza MM Contemporary Dance Company con un dittico dal repertorio di Maguy Marin: “Duo d’Eden” e “Grosse Fugue”. E per spettatori di tutte le età la festa itinerante tra circo e bolle di sapone “Bubble Risciò”

Rosignano Marittimo, 23 giugno 2025 - Uno spettacolo in forma di monologo costruito attraverso le canzoni di Mina, ispirato da un lungo percorso teatrale realizzato con le detenute di alta sicurezza della Casa Circondariale di Messina. Questo è “Vorrei una voce”, il lavoro di e con l’autore e attore premio Ubu Tindaro Granata, prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura, che andrà in scena giovedì 26 giugno ore 22.00 presso l’Anfiteatro Giuliano Scabia del Castello Paquini a Castiglioncello (piazza della Vittoria 1) nell’ambito di Inequilibrio Festival, la manifestazione dedicata al panorama delle scene contemporanee a cura di Fondazione Armunia con la direzione artistica di Angela Fumarola e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo. Il fulcro della drammaturgia è il sogno: perdere la capacità di sognare significa far morire una parte di sé, e “Vorrei una voce” è dedicato a coloro che hanno perso la capacità di farlo. “Non voglio e non posso portare in scena le ragazze di Messina - dice Granata - perché quello che abbiamo fatto dentro quel luogo di libertà che sta dentro un carcere è giusto che rimanga con loro e per loro. In scena ci sono solo io, delle ragazze mi porto gli occhi, i gesti, le lacrime e i sorrisi. Grazie a loro racconto storie di persone che dalla vita vogliono un riscatto importante: vogliono l’amore per la vita, quella spinta forte ed irruente che ti permette di riuscire a sopportare tutto, a fare tutto affinché si possa realizzare un sogno” (www.armunia.eu).

La giornata al festival si aprirà alle 18.00 presso la pista da Ballo del Castello Pasquini con “Bubble Risciò + sound machine”, una festa itinerante per spettatori di tutte le età con un mago delle bolle di sapone e un pianista alla guida di un risciò coloratissimo che regaleranno scherzi, musica e sorrisi. Alle 20.30 al Teatro Solvay di Rosignano Solvay (via Ernesto Solvay) spazio alla compagnia premio Danza&Danza MM Contemporary Dance Company, guidata da Michele Merola, che dopo un introduzione dello storico della danza Alessandro Pontermoli presenterà un dittico dal repertorio della coreografa francese Maguy Marin. Si parte con “Duo d’Eden”, due corpi avanzano in scena, si avvinghiano l’uno all’altro e non si lasciano più. Un uomo e una donna si attirano e si aggrappano, congiunti fino a diventare indissolubili. Un Adamo un’Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Avanti con “Grosse Fugue”, personale rilettura dell’omonimo brano di Ludwig van Beethoven, considerato pietra miliare del rapporto tra musica classica e danza contemporanea. Dall’incontro tra quattro danzatrici e la musica prende forma lo stato di entusiasmo di questa partitura: la danza diventa un’esplosione euforica di energia, dove le interpreti, vestite di rosso, in un’alternanza quasi frenetica, saltano, corrono, si accasciano, si risollevano in un turbine. 

Per tutta la durata della manifestazione al Castello Pasquini, dalle 18.00 alle 23.00, è possibile visitare “Sipario”, mostra a cura di Fabbrica Immagine che espone una carrellata fotografica legata alle residenze, agli spettacoli ai laboratori realizzati durante il 2024 negli spazi di Armunia: per dar luce al costante lavoro invisibile che l’autunno e l’inverno portano a compimento. Non solo: al Castello saranno esposte anche le opere vincitrici del bando “Il castello di Calvino”, concorso dedicato a illustratori, disegnatori e fumettisti nel quarantennale della morte del grande autore. Il pubblico del festival potrà votare la o il proprio artista preferito, che si aggiudicherà l’ingaggio per la creazione delle grafiche per la stagione 2025/2026 della Fondazione oltre a una residenza artistica negli spazi di Armunia.

 

Info

www.armunia.eu
Su FB: armuniateatro
Su IG: @armuniateatro
Su X: armuniateatro
Su YT: fondazionearmunia

 

 

Ufficio stampa
CP Plus

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