Sul finire di una torrida estate, al Castello di Rosignano Marittimo, la Compagnia Enzo Cosimi affronta l’ultimo capitolo dell’Orestea. Enzo Cosimi, uno dei coreografi e registi più autorevoli della scena contemporanea, è stato in residenza ad Armunia, insieme alla sua Compagnia, dal 22 al 31 Agosto. In questo tempo abbiamo avuto la fortuna di osservare e assistere al processo di ricerca.
Ad Armunia, Enzo ha lavorato su EUMENIDI – LE LACRIME DELL’EROE che, dopo AGAMENNONE – GLITTER IN MY TEARS e COEFORE ROCK’N’ROLL, chiuderà Orestea – Trilogia della Vendetta (da Eschilo 458 a.c.).
Dal 2018, insieme alla drammaturga Maria Paola Zedda, la Compagnia ha scandagliato i singoli capitoli dell’Orestea, una tragedia che si rivela essere profondamente legata al tempo presente. Dopo lo studio sull’Agamennone, incentrato sui temi della violenza e della vendetta e di Coefore, che affronta la crisi dell’eroe moderno, lo studio sulle Eumenidi attraversa la nascita e il significato della democrazia, attraverso il tema del matricidio.
Come ci dice Maria Paola Zedda, l’ultimo capitolo “ indaga la costruzione dell’odierno consenso, in relazione alle nuove forme di accesso mediatico, ai sovranismi e alla partecipazione diretta, realizzata nei social.” Di fatto, in un’epoca che va ormai nella direzione della totale digitalizzazione, l’approccio al valore democratico sta cambiando: da qui la necessità per la Compagnia di impiegare le forme mediatiche nell’istallazione performativa sulle Eumenidi.
Il ruolo di giudice è allora affidato all’intelligenza artificiale. Progettata da Marcello Cualbu, assistito da Felice Colucci, questa è in grado di rispondere alle domande sul destino di Oreste, grazie alla conoscenza dei testi di Eschilo, ma anche di scritti filosofici, volumi e fatti di cronaca.
Le argomentazioni della A.I., però, sono fuorvianti e variano a seconda che l’AI abbia sesso o nazionalità differenti. Come evidenzia Maria Paola, queste divergenze sottolineano il fatto che “alle intelligenze o meglio stupidità artificiali, affidiamo spesso alcune decisioni, come la ricerca di materiali, delegando a processi di automazione cognitiva le nostre scelte. Gli stessi media oggi spesso le usano come content editor “.
Sul palco, gli ambienti scintillanti si fondono alle atmosfere cyber-arcaiche. I mezzi tecnologici diventano complementi scenici, mentre i costumi rimandano alla primordialità e alla bestialità. Questo continuo fluire tra passato e presente, si ritrova anche nelle scelte musicali che fanno affiorare, tra le note sintetizzate, quelle di Mahler e Georg Friedrich Haas.
Tornano, come metafore del cambiamento, anche alcuni elementi della poetica di Enzo Cosimi: dalla musica techno, ai rimandi punk, dall’estetica dello spazio, a quella degli accessori. Le esageratissime scarpe indossate dall’eroe prefigurano, per forma e altezza, la sua irrimediabile frantumazione. Il processo catartico delle antiche tragedie ora è un Oreste che indossa un bomber a vita alta, pronto a lanciarsi verso lo spazio, ma la sua figura, ormai corrotta, si scontra con il muro del presente riducendosi in pezzi.
“ Cerco di connettermi con l’aria che gira intorno e che respiro. Il mio lavoro ha un filo conduttore che resta. Se penso alle produzioni degli anni 80-90, ci sono onde che cambiano e che cercano di mettersi in contatto fra loro.” Enzo Cosimi
EUMENIDI – LE LACRIME DELL’EROE, vede in scena Alice Raffaelli, insieme a Lorenzo Caldarozzi, acrobata e danzatore, e Filippo Lilli, artista poliedrico che si divide fra il palco e la consolle. Lo spettacolo debutterà al Festival Romaeuropa, il 10 Novembre, al Teatro India, dove il 13 Novembre, potremo vedere anche l’intera trilogia.