ARMUNIA
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Sequenze e accostamenti, le infinite proprietà della lista

Il 17 Febbraio è stata presentata ad Armunia, presso il Teatro Nardini di Rosignano Marittimo (LI), l’anteprima di VERTIGINE DELLA LISTA, una produzione di Qui e Ora Residenza Teatrale e Associazione Sosta Palmizi, di e con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Lorenzo De Simone e Laura Valli. 

La messa in scena e il movimento coreografico di VERTIGINE DELLA LISTA sono stati affidati dalle artiste di Qui e Ora alla guida di Giorgio Rossi, mentre la drammaturgia è stata curata da Simona Gonella. Durante la residenza ad Armunia, abbiamo voluto approfondire la natura di queste collaborazioni, fra cui anche quella con il danzatore Lorenzo De Simone.

Le artiste di Qui e Ora ci raccontano che la loro curiosità verso la commistione dei linguaggi è avvenuta dopo aver incontrato Silvia Gribaudi che ha curato la regia di LADIES BODY SHOW, spettacolo in cui la danza è parte integrante della drammaturgia. Sia nel lavoro sul copro che in quello sulla parola, Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli, hanno scelto di sostare nella leggerezza, nella semplicità e nell’ironia, trovando sponda nella poetica di Giorgio Rossi: coreografo e co-direttore artistico di Sosta Palmizi. Per anni la compagnia si è dedicata esclusivamente a tematiche di genere con interpreti femminili, incontrare Giorgio Rossi ha modificato la loro traiettoria, tanto da potenziare la presenza della danza affidando un ruolo anche ad un interprete maschile, Lorenzo De Simone.

La ricerca per il nuovo lavoro VERTIGINE DELLA LISTA è partita dal desiderio di Giorgio Rossi e delle autrici di lavorare sui finali dei film. Da una prima riflessione è emerso come gli epiloghi nel cinema siano molto spesso lettere o monologhi in forma di elenco; si pensi al finale di Trainspotting del regista Danny Boyle in cui Mark Renton elenca i motivi per “scegliere la vita”, o dell’ultimo pensiero di Lester, protagonista di American Beauty di Sam Mendes

Questo incipit si è trasformato in una riflessione più ampia sulla lista come metodo dominante di organizzazione del pensiero. Il fascino degli elenchi appassionò anche Umberto Eco che nel 2009 pubblica il saggio “Vertigine della Lista”. Il volume nasce in seguito a una serie di conferenze ideate da Eco su richiesta del Museo del Louvre. Di fronte alla libera scelta di un tema da trattare, Umberto Eco selezionò la lista motivato dall’interesse coltivato fin dalla gioventù per i testi medievali, la semiologia e la filosofia. Fra i congressi, come ci racconta Giorgio Rossi, quello avvenuto in Italia a Palazzo Grassi di Venezia ha ispirato profondamente il lavoro.

Il saggio si apre presentando i diversi modi di fare liste e la cronistoria del loro utilizzo nella cultura. La “lista di liste” che le interpreti Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli declamano sul palco farà affiorare gli infiniti piani di lettura del testo di Eco: dal racconto del primo uso della lista nell’Iliade di Omero nel testo, lo spettacolo contiene una vastissima serie di citazioni di autori che hanno scelto questa forma per raccontare, tra loro Italo Calvino, Wisława Szymborska, Guillaume Apollinaire, Umberto Eco, Jorge Luis Borges e François Rabelais. Attraverso la messinscena si scoprirà che la natura dell’elenco è intrinseca anche al modo di organizzare la produzione culturale. Dalle wunderkammer ai musei altro non si tratta che di elenchi di opere. Grazie al lavoro di Giorgio Rossi sul corpo e sul gesto sul palco prenderanno forma celebri dipinti come il “Cristo Giallo” di Paul Gaugin e le iconografie manieriste di Rosso Fiorentino.

Passando attraverso il teatro fisico e grazie all’uso della parola le liste trasportano lo spettatore verso altri piani, si parla di guerra e di figli con “Lettera a mio figlio” dello stesso Eco, di vita quotidiana e anche della vita degli stessi co-autori come la lista delle incombenze quotidiane di Silvia Baldini o quella di Giorgio Rossi. 

VERTIGINE DELLA LISTA, ci spiegano gli autori e le autrici, sfrutta il testo di Umberto Eco come espediente per sfiorare una moltitudine di piani e di fatti antropologici. Nella concezione del mondo come lista, anche Lorenzo De Simone, psicologo e danzatore, ci spiega come il nostro pensare assuma la forma di un elenco. Sul palco Lorenzo adotta le sembianze di un gatto gigante il cui ruolo è quello di ristabilire l’ordine nel caos degli infiniti elenchi. Deus ex machina della situazione, a lui spetta il potere di cambiare i toni di discussioni potenzialmente infinite con uno schiocco di labbra o un miagolio, a lui anche il potere di rivelarci questioni a noi invisibili.

 

 

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