ARMUNIA
FINALE DI PARTITA
FINALE DI PARTITA
QUANDO

2025-07-04 -> 2025-07-05

DOVE

Teatro Solvay - Rosignano Solvay

TIPOLOGIA

Teatro

BIGLIETTO
Nerval Teatro

FINALE DI PARTITA

testo di Samuel Beckett
con la traduzione Carlo Fruttero copyright Editions de Minuit

Tra i testi più rappresentati di Samuel Beckett, Finale di partita vede in scena quattro personaggi: due uomini, Hamm e Clov, e gli anziani genitori del primo, Nagg e Nell. Ognuno dei personaggi è costretto a vivere in una sorta di bunker, poiché l’ambiente esterno sembra essere andato distrutto a causa di una qualche non ben identificata catastrofe. Ciascuno è affetto da patologie che, in qualche misura, rendono difficile la sua esistenza. Nagg e Nell, ad esempio, sono senza gambe e vivono ognuno dentro un bidone della spazzatura. Hamm, costretto su una sedia a rotelle, è cieco e infermo, mentre Clov, per una qualche strana malattia, non può sedersi ed è costretto a rimanere sempre in piedi.

I quattro personaggi, nei loro dialoghi apparentemente assurdi, evocano un passato ormai lontano, quando fuori dal bunker l’ambiente non era così ostile come è in quel momento. La vita evocata dei protagonisti sembra essere di gran lunga migliore rispetto all’esistenza che stanno vivendo dentro il bunker. A ben vedere, anzi, quella che vivono è una sorta di non-vita, scandita da ritmi e rituali sempre uguali a sé stessi, senza alcun significato. Ad ogni modo, questa situazione sembra giungere a un cambio di rotta: Clov si mostra seriamente intenzionato ad uscire dal bunker, lasciando solo Hamm, il quale nel corso della vicenda ha perso entrambi i genitori, senza tuttavia soffrirne. Dal canto suo, Hamm sembra accettare con totale indifferenza la dipartita di Clov, come se questa faccia inevitabilmente parte del “gioco” della vita.

Da oltre dieci anni, Nerval Teatro attraversa la drammaturgia di Beckett con il gruppo di attori e attrici diversamente del Laboratorio Permanente di Rosignano M. (LI) e più recentemente con il gruppo ravennate, dal primo spettacolo Attraversamenti (2015) fino a Winnie (2017), Sinfonia Beckettiana (2018) e La buca (2023): questi allestimenti hanno messo in evidenza quanto questi attori fossero giusti e perfetti nelle drammaturgie di Beckett, nello stare sulla scena coi i loro corpi e gli sguardi stralunati, l'ironia e il divertimento del gioco. Dal loro punto di vista l'agire scenico è come un gioco: possono ripetere tante volte la stessa scena, come fosse la prima volta, e in Beckett tutto ciò è una dimensione perfetta per lo sviluppo della drammaturgia dei suoi testi.                                                                                                 Arrivati a questo punto, il tentativo è riuscire a misurarsi con il testo integrale di Finale di partita, facendo tesoro del percorso e delle esperienze fatti sulla scena in tutti questi anni: in scena, oltre a Lupinelli e all’attrice Barbara Caviglia, anche due attori diversamente abili – Carlo De Leonardo e Matteo Salza - provenienti dai Laboratori di Rosignano M. e di Ravenna.

In merito allo spettacolo sono previste le seguenti azioni di accessibilità:
- la traduzione in Lis a cura di Ente Nazionale Sordi di Ravenna per persone sorde;
- un percorso di conoscenza tattile della scena per persone cieche ipovedenti.                    

NOTE DI REGIA (di Maurizio Lupinelli)

La scelta di mettere in scena ‘Finale di partita’ è stata inevitabile perché dal 2015 stiamo lavorando su Samuel Beckett sia con il gruppo del Laboratorio Permanente di Rosignano M. (LI) sia con il gruppo del Laboratorio ‘il Teatro è differenza’ di Ravenna. È stato un percorso che ci ha portato naturalmente a ‘Finale di partita’, dopo avere messo in scena ‘Sinfonia beckettiana’ (2018), ‘Attraversamenti’ (2015), ‘Winnie’ (2017): per anni abbiamo attraversato Beckett liberamente con i gruppi di attori con disabilità e abbiamo scoperto assieme che erano perfetti nei personaggi stralunati di Beckett. L’ultimo lavoro del filone beckettiano, ovvero ‘La buca’ con Carlo De Leonardo, è stato un esperimento intorno a molteplici testi di Beckett, senza il quale non avrei maturato la scelta di confrontarmi e confrontarci con il testo integrale di ‘Finale di partita’.

In scena ci siamo io e Barbara Caviglia, assieme a due attori con disabilità, Carlo De Leonardo del Laboratorio ravennate e Matteo Salza del Laboratorio toscano. La scelta è ricaduta su di loro perché sono molto presenti a livello di percezioni fisiche e da subito si sono mostrati molto in sintonia con il progetto proposto. Per loro è una grande sfida che supera i termini dell’improvvisazione (e dunque di una possibile libertà) per abbracciare la purezza del testo, con esattamente le parole scritte da Beckett.

Riguardo alla messa in scena, mi sono dovuto confrontare con l’opera stessa perché Beckett è molto dogmatico e preciso, ci sono indicazioni legate allo spazio scenico, agli oggetti di scena dove le piccole libertà riguardano essenzialmente la scelta dei colori e dei costumi. Il lavoro che ho condotto con gli attori è stato proprio quello di ‘frantumare’ quel testo, senza toccarlo, ma tentare di interpretarlo in maniera molto libera. È un rischio importante, ma è questa la scommessa! 

Nerval Teatro indaga il ruolo sociale e relazionale dell’arte, coniugando la ricerca in ambito teatrale a percorsi di inclusione sociale e di valorizzazione delle diversità ed esplorando il dialogo tra sensibilità particolari e disciplina del teatro.

Dal 2007 realizza il Laboratorio Permanente, percorso di formazione teatrale con persone con disabilità di Rosignano M. (LI) e dal 2019 ne ha esportato il modello progettuale a Ravenna. Da queste due esperienze sono nati diversi spettacoli, tra cui Marat/Sade, La buca, Winnie, Doppelgänger e Sinfonia Beckettiana.

di Nerval Teatro
testo di Samuel Beckett con la traduzione Carlo Fruttero
copyright Editions de Minuit

ideazione Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol
con Barbara Caviglia, Carlo De Leonardo, Maurizio Lupinelli, Matteo Salza
regia di Maurizio Lupinelli
aiuto regia Elisa Pol
scene e costumi Federica Famà
disegno luci e direzione tecnica Antonio Bianco
collaborazione artistica Tolja Djokovic
organizzazione Ilenia Carrone
logistica Eleonora Cavallo
amministrazione Federica Giuliano
foto Marco Parollo
un ringraziamento speciale ad Accademia Perduta/Roagna Teatri e Lucio Pol
produzione Nerval Teatro
con il sostegno di Mic – Bando Accessibilità 2024, Comune di Ravenna, Regione Toscana, ottopermille della Chiesa Valdese, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
in collaborazione con Ente Nazionale Sordi di Ravenna

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