Mi rendo manifesta
prima nazionale
Il battito dell’inizio
Continuiamo a volgere l’attenzione al femminile, al bagaglio di contraddizioni che ancora porta con sé e alla persistenza dell’eredità culturale.
Sia ostacolo che strumento, quasi sempre un pregiudizio, il corpo della donna viene prima di lei: dobbiamo fare i conti con il nostro corpo negoziando tra necessità e desideri.
Da qui siamo partiti, mossi dal dubbio che nel suo apparire e quindi essere e vivere, una donna è prima di tutto una bocca, due gambe, i suoi glutei…alla rincorsa di un ideale che la fa sentire come un insieme di pezzi, imperfetti.
Lo spettacolo
Come ombre della vita, in un campo di battaglia, le tre danzatrici, anime sospese e in bilico, in lucido sonnambulismo, si mostrano per strati visibili e nascosti in una sinfonia di azioni che si offre come una foresta di segni e di significati.
Sono ritratti tra esibizione identitaria e esuberanza visiva.
Un femminile carnale ma distaccato dal protagonismo assoluto della materia umana e che lascia spazio all’immateriale.
Il soggetto diviene oggetto e solo allora gli si riconosce lo status sovrano.
Sul filo del dettaglio e del particolare, pennelliamo tracce, grumi e trasparenze, disarticolando il senso che i dettagli incarnano all’interno della vita.
Il gesto indica e suggerisce senza dire, espressione di un pensiero quasi pittorico, perturbante e portatore di intensità anche emotiva.
La drammaturgia si concentra e sofferma su micro-momenti, in un apparente caos, si dipana in capitoli di un libro esploso.
Apparizioni e scomparse come dentro una trappola spaziale in un nero che è il colore in cui si genera tutto, quello da cui veniamo al mondo e quello a cui torneremo.
Un non-luogo che è una stanza, un labirinto di stanze che si perdono l’una nell’altra, una casa intera, il mondo; iperquadri che funzionano per immagini e si nutrono di pause.
Antonella Bertoni
“Tre donne in fondo al cor, mi sono venute”
Una stanza tutta per sé, l’angolo delle donne. Scaleno: ca va sans dire. Un testing box di completa negazione al radicamento sicuro nello spazio del corpo femminile che si manifesta così in una resa incondizionata e impudica alla distopia prospettica. Donne a pezzi e pezzi di donna, in una scatola d’arti che, come un unico organismo, respira si riproduce e collassa: la creatività inerme dei corpi restituiti alla fine ne è il segno. Dal trino all’uno e dall’uno alle mille muliebri forme, niente affatto piane ma ricche di pieghe, plissé, che, come in un puntaspilli trafiggono la scena. Corpi-lame, sbriluccichii e moine compongono una trama dell’apparire in cui l’ordito diventa azione di visione e fissaggio di un primo punto, un punto croce naturalmente, di inizio e di inciampo, tenuto su solo da un filo di gloria. Ora che le donne scoprono che l’uomo non è più Dio, alluciniamo qui una ideale ricomposizione dei loro pezzi sparsi.
“Tre donne in fondo al cor, mi sono venute”: Grazie alla generosità e all’incondizionata fiducia di Valentina, Ludovica e Sara.
Michele Abbondanza
di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni ideazione, scena e costumi Antonella Bertoni
con Sara Cavalieri, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio
musiche originali Sergio Beercock
disegno luci Alessio Guerra
direzione tecnica Claudio Modugno
assistente alla creazione Eleonora Chiocchini sartoria Manuela Gober
organizzazione, strategia e sviluppo Dalia Macii amministrazione e produzione esecutiva Francesca Leonelli
comunicazione Erika Parise
ufficio stampa Marilù Ursi
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
un ringraziamento particolare a Danio Manfredini
ringraziamo inoltre Andrea Palamidese
foto Tobia Abbondanza
COMUNICATO STAMPA
Il programma di venerdì 4 luglio, a cura di Fondazione Armunia
Giornata di debutti a Inequilibrio con le compagnie premio Ubu Abbondanza/Bertoni e I sacchi di sabbia: tra indagini sul corpo della donna e stralunate riletture di Shakespeare
Da non perdere Nerval Teatro, laboratorio permanente per interpreti con disabilità e non, in scena con “Finale di partita” da Samuel Beckett
Rosignano Marittimo, 3 luglio 2025 - Giornata di debutti a Inequilibrio Festival, con le compagnie premio Ubu Abbondanza/Bertoni e I sacchi di sabbia che presenteranno in prima nazionale i nuovi lavori, rispettivamente un’analisi serrata su corpo della donna e una stralunata rilettura di Wiliam Shakespeare. Appuntamento venerdì 4 luglio con la manifestazione che sulla Costa degli Etruschi (Livorno) esplora il panorama delle scene contemporanee a cura di Fondazione Armunia con la direzione artistica di Angela Fumarola e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo. Alle 21.00 al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo (via del Lavoratori 21/a) andrà in scena “Epiphanīa. Mi rendo manifesta”, lavoro ideato dal duo artistico Michele Abbondanza e Antonella Bertoni con le danzatrici Sara Cavalieri, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina Poerio. Si conferma l’attenzione al femminile, al bagaglio di contraddizioni che porta con sé e alla persistenza dell’eredità culturale. Sia ostacolo che strumento, quasi sempre un pregiudizio, il corpo della donna viene prima di lei: è necessario quindi farci i conti, negoziando tra necessità e desideri. Alle 22.30 all’Anfiteatro Giuliano Scabia del Castello Pasquini di Castiglioncello (piazza della Vittoria 1) spazio a “Troilo e Cressida”, ovvero l’Iliade raccontata da Shakespeare. Durante la guerra di Troia due giovani innamorati sono costretti a separarsi appartenendo a fazioni opposte. Resisterà il loro amore alle frustate del conflitto? (info su www.armunia.eu).
Da non perdere alle 19.00 al Teatro Solvay di Rosignano Solvay (via Ernesto Solvay) Nerval Teatro, laboratorio permanente per interpreti con disabilità diretto da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol, con “Finale di partita” da Samuel Beckett. Tra i testi più rappresentati di Beckett, “Finale di partita vede” in scena quattro personaggi: Hamm e Clov, e gli anziani genitori del primo, Nagg e Nell. Costretti a vivere in una sorta di bunker, poiché l’ambiente esterno sembra essere andato distrutto, i quattro personaggi sono tutti affetti da patologie: Nagg e Nell sono senza gambe e vivono ognuno dentro un bidone della spazzatura; Hamm, costretto su una sedia a rotelle, è cieco e infermo, mentre Clov non può sedersi ed è costretto a rimanere sempre in piedi. Quella che vivono è una sorta di non-vita, scandita da ritmi e rituali sempre uguali a sé stessi, senza alcun significato. Sembra giungere un cambio di rotta quando Clov si mostra seriamente intenzionato ad uscire dal bunker.
Tra gli eventi collaterali alle 17.00 nel parco del Castello Pasquini l’autrice e performer Elena Guerrini presenterà il libro “Archivio sentimentale della casa di famiglia”, e dalle 18.00 alle 21.00 nella Sala del Cielo del Castello Pasquini in replica lo spettacolo di e con Elena Guerrini “Può sempre servire non si sa mai! Archivio sentimentale della casa di famiglia”, installazione sensoriale per otto persone alla volta. Una stanza emozionale, dove curiosare nei cassetti segreti dei genitori diventa narrazione di memorie personali e collettive. Una creazione che accarezza il cuore, un viaggio ironico e dissacrante che trascende il ricordo per tramutarsi con toccante immediatezza in una parabola esistenziale che investe tutte e tutti tra mitobiografia familiare, teatro sensoriale, auto-drammaturgia e poesia (in replica negli stessi orari fino al 5 luglio (prenotazione obbligatoria).
Per tutta la durata della manifestazione al Castello, dalle 18.00 alle 23.00, è possibile visitare “Sipario”, mostra a cura di Fabbrica Immagine che espone una carrellata fotografica legata alle residenze, agli spettacoli ai laboratori realizzati durante il 2024 negli spazi di Armunia: per dar luce al costante lavoro invisibile che l’autunno e l’inverno portano a compimento. Non solo: al Castello sono esposte anche le opere vincitrici del bando “Il castello di Calvino”, concorso dedicato a illustratori, disegnatori e fumettisti nel quarantennale della morte del grande autore. Il pubblico del festival potrà votare la o il proprio artista preferito, che si aggiudicherà l’ingaggio per la creazione delle grafiche per la stagione 2025/2026 della Fondazione oltre a una residenza artistica negli spazi di Armunia.
Info
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Ufficio stampa Sara Chiarello; press@cpplus.it
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