ARMUNIA
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QUANDO

13/04/2026 -> 20/04/2026

DOVE

Teatro Nardini - Rosignano Marittimo

TIPOLOGIA

Danza

LET IT BE
un progetto di Simona Bertozzi/Silvia Belfiore/Antonio Caggiano

in occasione del centesimo anniversario della nascita di Morton Feldman

IMMAGINARIO E SCRITTURA COREOGRAFICA

Suggerire senza affermare.

Sul filo sottilissimo di questa prospettiva temporale, spaziale e percettiva, Feldman orienta la sua postura verso ciò che definisce la pura materia della musica: il suono.

Una postura che paragona spesso a quella del pittore, il quale agisce nell’immersione dei moti sensoriali, percettivi, empatici, lasciando essere il colore, vitale e generativo di per sé, al di là della volontà creativa e compositiva.

In particolare, Feldman si riferisce a pittori suoi contemporanei (in particolare Rothko e Pollock) che stratificavano eventi nella disseminazione della materia cromatica.

Stratificare, dunque, seguire un andamento di sovrapposizione verticale come sola possibilità per svelare tutte le sfumature di un istante.
Per il colore e anche per il suono.

Lasciar essere il suono diviene il gesto necessario. Per far sbiadire il peso specifico della volontà compositiva e il suo andamento orizzontale, meccanico, formale e rigidamente differenziato. Lasciarlo essere per farne riverberare il tocco nei molteplici gradienti di materia. Pieni, vuoti, consistenza, evanescenza.

Su una superficie segnata da queste prospettive spazio-temporali, la materia coreografica evolve depositando accumuli di articolazioni anatomiche e sensoriali, nel gioco tra presenza e trasparenza.
L’aderenza al programma musicale emerge per coabitazione/coesistenza tra materia sonora e corporea in una tessitura di risonanze che aprono a vocabolari di variegato tenore vitale.

I silenzi, che Feldman ha appositamente articolato all’interno delle musiche, per fare emergere le sonorità prodotte dai corpi e dalle loro danze, diventano essi stessi volumi e vettori, tracce di ossature e moltiplicazioni di presenze.

La coreografia si affolla e si svuota, compatta e disperde le presenze: a tratti tessuti connettivi a tratti aggregazioni di variegata natura (umana, vegetale, animale)

Feldman non diede titoli alle partiture per le danze ma utilizzò quelli che i coreografi e le coreografe attribuirono alle loro coreografie.

Allo stesso modo, in punta di piedi e con la dovuta premura… lasciamo essere corpo e suono, immaginando che anche questo potrebbe essere il titolo per una nuova composizione.

Note sul percorso di residenza

La residenza sarà occasione per tracciare le prime fasi del percorso di ricerca e creazione coreografica per Let it be, lavoro dedicato a Morton Feldman nel centenario della nascita.

Sarò sola, probabilmente in compagnia di un’artista visiva, e l’intento sarà quello di aprire uno spazio di osservazione e sperimentazione sulle modalità in cui il corpo può abitare il paesaggio sonoro di Feldman.

Cercherò di individuare nuclei di movimento che si stratificano come colore e suono, lasciando emergere qualità fisiche che oscillano tra concretezza e dissolvenza. Non si tratterà di ricercare una scrittura corporea compiuta, ma di sondare un vocabolario di presenze, densità e trasparenze che possano coabitare anche con i silenzi, volumi così presenti nelle partiture del compositore.

Lavorerò su accumuli e rarefazioni, sull’alternarsi di pieni e vuoti, sulla possibilità che il corpo diventi eco e risonanza della materia musicale, depositando tracce di gesti e architetture transitorie.

In questo tempo di ricerca ciò che mi interessa è mantenere aperta la condizione del lasciar essere, per scoprire come corpo e suono possano incontrarsi in una tessitura ancora fragile, ma già generativa.


 

Simona Bertozzi Coreografa, danzatrice e performer, vive a Bologna, dove si laurea al DAMS con una tesi su Loïe Fuller.
Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra e lavora, tra gli altri, con il coreografo catalano Tomas Aragay e Virgilio Sieni.
Dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e produzione coreografica, creando lavori con diversi gruppi di danzatori e performer. Nel suo lavoro il linguaggio del corpo domina la coreografia che diviene territorio di interconnessioni tra immaginari e pratiche, facendo dell’atto creativo un sistema multiforme volto a relazionarsi con la contemporaneità.
Nel 2008 fonda la Compagnia Simona Bertozzi | Associazione Culturale Nexus. Negli anni i suoi progetti hanno ottenuto sostegni e ospitalità da parte di numerose realtà della danza e del teatro su territorio nazionale e internazionale tra cui: Ravenna Festival, Ravenna Teatro, Biennale Danza Venezia, ERT- Emilia-Romagna Teatro Nazionale, Romaeuropa, Torinodanza, The Point Theatre di Estleigh, Aerowaves London, The Turning world London, Dance Week Festival Zagreb, Dance a Lille, Tanec Praha Festival, Festival de la Citè Lausanne, Correios em Movimento, Danca em Transito Rio de Janeiro, Masdanza International Festiva of the Canary Islands, Intradance Moscow, Festival Fringe Edinburgh, Festival Les Brigittines Bruxelles, Festival Indisciplinados Lima, Festival Trajectoires CCN Nantes, ecc.
Tra le collaborazioni con i centri coreografici e di produzione della danza emergono quelle con Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto Centro coreografico Nazionale, Fuorimargine Sardegna e Cango Firenze.
Dal 2018 al 2020 è coreografa associata del festival MilnOltre presso il teatro Elfo Puccini.
Tra i progetti più recenti emergono Onde, lavoro dedicato a The Waves di Virginia Woolf coprodotto da Nexus, Festival Danza Estate di Bergamo e Operaestate Festival Bassano e Athletes progetto tra danza, sport e vocalità coprodotto con Aperto Festival per l’episodio dedicato alla città di Reggio Emilia.
Nel 2017 è finalista ai premi UBU con And it Burns Burns Burns ultimo episodio coreografico del Progetto Prometeo.
Nel 2019 vince il Premio Hystrio Corpo a corpo per il “percorso artistico e di ricerca segnato dal rigore e dalla radicalità” e il premio ANCT Associazione Nazionale Critici di Teatro per il “percorso di artista in luminoso equilibrio tra ricerca della bellezza nascosta e postura etica, composizione visiva e generazione di senso, cura dell’umano, forza cognitiva e splendore estetico”.

Silvia Belfiore. Si è diplomata in pianoforte al conservatorio di Alessandria con Massimo Paderni. Ha seguito vari corsi di perfezionamento pianistico, tra gli altri con: Marianne Schroeder, Aloys Kontarsky, Jay Gottlieb, Massimiliano Damerini. Nel 1991 si è laureata in Discipline della Musica presso l'Università di Bologna (relatore Aldo Clementi). Ha frequentato vari corsi, tra cui i “Ferienkurse für neue Musik” di Darmstadt nel 1986, 1990 e 1992.
Si occupa dei più diversi ambiti musicali, sempre alla ricerca di forme espressive innovative, insolite e accattivanti. Interessata alle più diverse forme di espressione e di collaborazione artistica ha tenuto concerti come solista e in formazioni cameristiche in Brasile, Costa d’Avorio, Etiopia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, India, Italia, Kenya, Malta, Messico, Moldavia, Perù, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Sud Africa, Svizzera, Tanzania, Togo, Ungheria, USA, Vietnam.
Ha eseguito prime assolute di vari compositori e molti compositori le hanno dedicato proprie opere.
Ha registrato per emittenti radiofoniche e televisive in Moldavia, Brasile, Germania (Sudwestfunk di Freiburg), Radio Vaticana, Radio RAI3 Italiana (presa diretta del concerto tenuto al Quirinale di Roma il 24.V.2009 dove ha eseguito musiche di Cage per pianoforte e percussione).
Ha inciso 24 CD per pianoforte solo e in formazioni cameristiche con repertorio classico e contemporaneo, tra cui:
1991 - per viola e pianoforte, musiche di Feldman (viola: M. Barbetti) - Music Worx;
1996 – per violino e pianoforte, musiche di Perosi, Petrassi, Respighi (violino: D. Scalabrin) – VideoRadio “… bella esecuzione del mio lavoro, che ho apprezzato particolarmente per l’incisività esecutiva e la giusta comprensione della musica. …” - Goffredo Petrassi – 9 VII 1996;
2016-2019 - 7 CD “Suoni e …” integrale delle opere pianistiche di Federico Gozzelino – pianoforte solo;
2018 – “Contemporary Piano Works” – pianoforte solo (musiche di Brizzi, Cisternino, Flammer, Radulescu e Scelsi) – Da Vinci Classic;
2021 - “Yokuwela: Contemporary Piano Music from the African Continent” – musiche per pianoforte solo di Uzoigwe, Sadoh, Grové, Yifrashewa, Blake, Onovwerosuoke.
Da anni si occupa di organizzazione tecnica e operativa di attività musicali: dal 1998 al 2015 è stata direttrice artistica di “Omaggio a ...”, Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Acqui Terme.
Ha insegnato pianoforte, storia della musica ed è stata pianista collaboratrice in vari conservatori e istituti musicali in Italia e in Portogallo. Attualmente insegna Pianoforte al Conservatorio di Cagliari.

Antonio Caggiano intraprende la sua formazione di percussionista al Conservatorio dell’Aquila con Striano, perfezionandosi in seguito con G. Burton e D. Friedman, e di compositore al Conservatorio Santa Cecilia di Roma con Bianchini e Nottoli, Attento alle esperienze più innovative della scena musicale internazionale, nel 1987 fonda l’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali (in Europa, Asia, Americhe e Africa), intrecciando rapporti di collaborazione con alcuni fra i maggiori compositori contemporanei (tra cui Ambrosini, Andriessen, Battistelli, Bryars, Bussotti, Ceccarelli, Curran, De Pablo, Duckworth, Nottoli, JacobTV, Part, Reich, Sani, Volker-Heyn). Nel 2022 Ars Ludi vince il Leone d’argento alla carriera alla Biennale di Venezia.
Attivo per molti anni nelle maggiori istituzioni lirico-sinfoniche italiane, dal 1998 al 2003 è stato timpanista dell’O.C.I. diretta da Salvatore Accardo. Nella sua esperienza in orchestra ha collaborato con importanti direttori quali: Bernstein, Sinopoli, Chailly, Maazel, Gatti, Morricone, Sawallish, Chung, Mehta, Fruhbeck De Burgos, Pretre. Collabora in qualità di solista con diversi gruppi da camera: Solisti della Filarmonica, Algoritmo, Roma Sinfonietta, Contempoartensemble col quale presenta nel 2010 al Maggio Musicale Fiorentino in prima italiana “Six Japanese gardens” in Visual Concert di Saarihao. Rilevante è stata l’attività con il PMCE, ensemble in residence dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, finalizzata alla realizzazione di progetti con compositori tra i più importanti della scena internazionale.
Docente di strumenti a percussione presso il conservatorio Santa Cecilia di Roma, si interessa da sempre alla commistione di linguaggi artistici diversi. Scrive musiche per il teatro, la danza e collabora con vari artisti visivi. Egli stesso partecipa alla mostra "Le opere e i giorni” presso la Certosa di Padula su invito di Bonito Oliva con il quale collabora inoltre in qualità di performer al ciclo di trasmissioni “A.B.O.RDO DELLE ARTI” e al progetto "Il Ribelle imminente” presentato al “Festivaletteratura di Mantova”. Nel 2006 riceve l’ABO d’argento - sezione musica - per essersi distinto nella ricerca compositiva contemporanea. Dal 2010 è direttore artistico della sezione musica dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio per la quale ha ideato e curato diversi progetti, fra i quali: “John Cage: 4’33’’ Lezione sui funghi (2012); Tradizione ed individualità (2013); Mozart, così fan tutti (2014); Made in Italy 3x1 (2015), Assemblaggi provvisori (2016/17) e Della morte e del morire (2018/19).
Ha tenuto corsi di interpretazione per strumenti a percussione presso: Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, Campus delle Arti di Fiuggi, Sibelius Accademy di Helsinki, Conservatoire Royale di Bruxelles, Universidad de Musica di Montevideo, Nairobi, Pechino, Berlino, Algeri.
Nel 2015 ha inaugurato, in qualità di docente, il corso di perfezionamento per strumenti a percussione presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, istituito per la prima volta.
Ha registrato per emittenti radiotelevisive di molti paesi e ha inciso per RCA, EMI, Edipan, Lovely Music, Stradivarius, La Brilliant Classics e per la D.G.G. con l’Accademia di Santa Cecilia.
 

progetto Simona Bertozzi/Silvia Belfiore/Antonio Caggiano
consulenza musicologica Veniero Rizzardi
creazione e coreografia Simona Bertozzi
esecuzione musicale Silvia Belfiore (pianoforte), Antonio Caggiano (percussioni)
danza coreografie per tre danzatori
disegno luci e tecnica in fase di definizione
responsabile di produzione in fase di definizione

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