ARMUNIA
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QUANDO

19/07/2020 -> 21/08/2020

DOVE

TIPOLOGIA

Danza

DELL’INVISIBILE/ INCARNAZIONI
Alessandra Cristiani

Residenza Artistica dal 19 al 21 luglio e dal 17 al 21 agosto 2020

Alessandra Cristiani insieme a Ilaria Drago, Marcello Sambati e Piergiuseppe di Tanno, fa parte dei quattro artisti-guida che hanno attraversato il Festival Inequilibrio 2020 dall’alba alla notte, con site specific. Durante il loro passaggio in residenza gli artisti sono stati invitati ad attraversare il paese e a cercarne il genius loci, a intrecciare le loro parole e i loro gesti, con la natura del borgo medievale di Rosignano Marittimo e di quello che lo circonda. Liberando la loro fantasia creativa, che li ha portati a trasformarsi in istallazioni viventi, apparizioni che il pubblico ha incontrato dal borgo al bosco che lo circonda. Sono nati così i site specific racchiusi nel progetto Dell’invisibile/incarnazioni Azioni in natura e urbane dall’alba al tramonto. 

SILENZI
Una esposizione performativa in forma di offerta e desiderio

INIZIO
Il primo istante o la fase iniziale di un fatto o il dopo, ciò che eccede quanto è accaduto. L’inizio di un’azione che si apre al tempo: l’accenno di una visione, l’inizio del viaggio; punto d’avvio, di partenza o di ritorno. Dopo molto agire e camminare si perde l’orientamento, mancano le interrogazioni sostanziali. Fermare l’inizio e farlo durare.

LANGELO
Una visione anomala insinua intimità tra eresia e redenzione. Del Langelo come diversa creatura si scrive: «Langelo in quel suo passare o semplice esistere, / in un intimo silenzio… / persiste ai nostri occhi senza alcun miracolo. / Dolente, non può dare salvezza / all’umano sentire e agire… / non resta che scrutare ed essere scrutati / senza soluzione alcuna dello sguardo / Langelo è muto di carne e spirito»

Corpo e Silenzio
L’esposizione, la necessità senza tempo, il desiderio più profondo, largo della corporeità. Tutto ciò che è, tutto ciò che agisce nel corpo tende a questa dimensione di altissima temperatura che è il Silenzio, il suo consistere, la sua lingua. Ogni grammo di sé ritrova la sua fisicità in essere, come se in ogni angolo interno esterno, visibile invisibile, un seme fosse posto e covato e fiorisse…poi ogni fiore si comporta come un cristallo: ogni istante rifrange sé stesso nel successivo, in una nuova reciprocità e per altri rilanci, sconosciuti, inesauribili. Corpo e Silenzio…un’attenzione al luogo più intimo, qualcosa che può nella meraviglia della percezione e nell’assolutezza della sua dimensione, semplicemente essere nella sosta, nella soglia.

Appunti di viaggio

Teatri della Semina

scritture voci azioni come fili spaghi lacci di una rete
per irretire
nel desiderio di un ritrovato corteggiamento
per un amato un amante un amarsi un odiarsi un rinnovato amore
che sia per l’altro che sia per la mia stessa persona

persona artista spettatore individuo erba animale luna sera
nello scheletro del mondo
ritrovarsi ossatura

PENSIERI
Penso alle scritture di frasi che dovrebbero essere disseminate nei luoghi del borgo per farle trovare alle persone. Dei fogli con il marchio Armunia che riportano pensieri, versi, parole…magari accanto ai fogli ci saranno dei fiori, del grano, delle bacche… come a rafforzare l’invito ad una gentilezza, ad un accoglimento,  a compiere l’azione di soffermarsi e leggere.
Questo disseminare fogli, pensieri, parole avverrà nei giorni prima dell’apertura della seconda sessione del festival…è in effetti una azione di semina, quasi…come in alcune fiabe quando vengono lasciate preziose molliche di pane per far individuare un cammino …. Cosa vogliamo portare con queste frasi e con questa azione? Indicare forse un aspetto del lavoro dell’artista che appartiene alla natura sensibile di tutti gli uomini?!….Forse un ritornare a sé, ad un momento per sé con una profondità e un desiderio di affondo in se stessi, attraverso uno stimolo esterno colto individualmente e una riflessione condivisa che può abbracciare una comunità. L’azione vuol anche indicare una ricerca che viene fatta dall’Essere umano per sostanziare il suo lavoro, il suo corteggiare l’essenziale della condizione umana, contattarne la tensione verso il mistero che ci fa più coraggiosi e sensati…
Queste frasi, lasciate in ogni angolo, mi sembrano apparire come voci della terra, come se trasudassero da un sotto,  da un dietro, come se accorressero in difesa di un qualcosa, come venissero a rivelare qualcosa di linfatico, sanguigno, a riproporre antichi o nuovi esercizi di ascolto, di visione….le scritture infatti come delle vene, delle venature della terra…dei semi, dei piccoli barlumi o delle ombre da ricondividere o per le quali è necessario allentare il passo e trovare la necessità di una sosta, di una soglia. Sappiamo che certe parole, certe azioni possono arrivare a toccare degli Invisibili, delle questioni delicate al confine dei nostri sensi, o lasciate in sospeso per  tirarne fuori tutto l’aroma possibile…Nella cultura tradizionale giapponese esistono quelle misteriose verità in versi definite Haiku, che osano ricordarci la natura sfuggente del vivente, la sua eco ineffabile, impalpabile e che nonostante siano indefinibili per segreto divino, sostanziano il sentire, il pensare di ogni individuo. Il loro lascito più prezioso è quel senso di fastidioso incanto e stupore,  un disorientamento che piano piano radica, ma con lentezza e guizzo di visione.

ideato e interpretato da Alessandra Cristiani

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