primo studio
E’ il 1988. Koltès sta tornando a casa. Affisso alla parete di un tunnel della metro vede l’identikit di Roberto Succo, un ragazzo veneziano ricercato per omicidi e violenze dalla polizia di mezza Europa. Si appassiona alla sua storia, la segue sui giornali e in televisione e scrive il suo ultimo testo: Roberto Zucco. Lo scarto tra vita e arte è ridotto al minimo. Koltès cerca di dare un senso alle straordinarie vicende di un uomo qualunque e rende esemplari le sue gesta fino a creare quei connotati di eroicità che sono il presupposto dei grandi drammi. Cosa ci avvicina, oggi, a uno dei testi più amati ma meno rappresentati degli ultimi decenni? Cosa c’è oltre la feroce violenza di Zucco? Qual è la verità che intravediamo nell’oscurità inquietante della sua storia? Roberto è un uomo solo, la sua battaglia contro il mondo è una guerra persa in partenza. Roberto lo sa, tuttavia asseconda la sua lucida follia fino alla fine. Perché così sono gli eroi: uomini senza paura che, con il consapevole sacrificio di sé stessi, si ostinano a ricordarci chi e che cosa siamo. (Vincenzo Manna)
Vincenzo Manna è autore e regista, sceneggiatore e traduttore. Numerosi i riconoscimenti ottenuti finora, tra cui, al 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Premio SIAE come miglior nuovo autore italiano. Tra i suoi lavori: Fari nella nebbia finalista 50° Premio Riccione, menzione speciale della giuria; Cani 2° Premio Borrello per la Drammaturgia e Premio CassinoOFF 2014; Hansel e Gretel Premio Scenario Infanzia 2011; Giulio Cesare, traduzione per lo spettacolo ospitato nel festival GlobetoGlobe di Londra 2012 (regia di A. Baracco); Inverno di Jon Fosse 2014
di Bernard-Marie Koltès
regia Vincenzo Manna
direzione tecnica Javier delle Monache
direzione di produzione Alessia Esposito
una produzione 369gradi
in coproduzione con Armunia Festival Inequilibrio
in collaborazione con Carrozzerie | n.o.t
durata 40’