09/05/2022 -> 25/05/2022
Auditorium Danesin - Rosignano Marittimo
Teatro
Il ritorno
Nel 2022 ricorre un doppio anniversario: il quarantennale della partita di calcio giocata allo stadio Sarriá di Barcellona tra la nazionale azzurra e quella carioca, in occasione del Campionato Mondiale di Calcio del 1982, e il ventennale del debutto dello spettacolo Italia – Brasile 3 a 2. Proprio in quest’ottica, Il ritorno del sottotitolo allude alla partita da giocarsi per il passaggio del turno dopo quella comunemente battezzata come “l’andata”. Mantenendo inalterati lo spirito e i punti cardinali del lavoro, ovvero la rievocazione al contempo epica ed intima di quella che più che una partita fu un vero e proprio atto identitario e comunitario, ciò che si trova a risplendere oggi sono le presenze delle assenze. Lo stadio Sarriá di Barcellona, per esempio, non esiste più, raso al suolo e così consegnato alla dimensione puramente metafisica dell’immaginario. E, soprattutto, a differenza di quando debuttammo nel 2002, è morto Paolo Rossi, il Santissimo Pablito Nostro Signore delle Rivincite, oggi più che mai eroe dei due mondi, quello dell’epos e quello del ricordo felice. È morto Enzo Bearzot, che di quella nazionale fu lo stratega. È morto Socrates, il Dottore, autore del momentaneo pareggio del Brasile. È morto Valdin Perez, portiere, tre volte crocifisso da Pablito, agnello sacrificale perché il rito avesse compimento, necessario contraltare perché il mito si strutturasse. E poi è morto mio zio Beppe, uno dei protagonisti della strana umanità assiepata davanti alla TV del salotto di casa mia, e zio Beppe stava sempre assittàto antìcchia in disparte per via dei vestiti mai lavati ma sempre indossati per ogni partita della Nazionale, perché quei vestiti portavano bene e il suo sudore era aurea di santità e la scaramanzia è la Regina Sovrana delle sorti del mondo quando si giocano delle partite di pallone di importanza capitale nella costruzione del canone sentimentale. Eppure, i loro occhi, gli occhi di chi oggi non c’è più, dico, le loro voci, i loro movimenti, i loro sorrisi continuano a ripresentarsi davanti a me, parola dopo parola, palpito dopo palpito, gol dopo gol, tenendomi compagnia, aprendo uno spiraglio in ciò che è inesprimibile, facendo filtrare una luce che mostra quanto per davvero infinito sia il dialogo tra i vivi e morti.
Gol e palla al centro.
produzione Teatro Metastasio di Prato – Fondazione Sipario Toscana
collaborazione alla produzione Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello-Festival Inequilibrio