Nicola Galli è stato in residenza ad Armunia con il lavoro coreografico Il mondo altrove in cui quattro figure indigene si mostrano ai nostri occhi finemente adornate per una cerimonia sciamanica che celebra il moto universale di un mondo inesplorato. In scena oltre a Nicola Galli i danzatori Margherita Dotta, Nicolas Grimaldi Capitello, Silvia Remigio. 

Il progetto prende ispirazione dagli studi di Gilles Clémente e di Claude Lévi-Struss che s’intersecano con la passione di Galli per il rapporto dell’uomo con la natura. Lo studio in residenza è passato dal dall’esplorazione concettuale di tematiche come la perdita, la dimenticanza delle proprie radici e il ritrovamento di nuove attraverso il contatto con l’Altro, diverso da noi, alla messa in scena della partitura coreografica pervasa dallo studio di oggetti simbolici come le maschere e i costumi fabbricati a mano da Nicola Galli in sinergia con i danzatori.

L’idea di funzionalità dell’oggetto si integra con la simbologia dei sui colori, dei materiali, delle forme, delle pratiche del decoro e culto del corpo. Nel processo di costruzione dell’opera uno spazio è dedicato al rapporto con lo spettatore, già scandagliato in altre opere dell’artista, che qui vede la volontà di trasformare il pubblico in un testimone, così come lo fu Lévi-Strauss con le tribù indigene, quindi di calarsi nei panni dell’antropologo per studiare e capire questo Mondo Altro come verosimile realtà. 

Addentrarsi in un mondo sconosciuto e dischiudere un linguaggio ignoto – che separa noi e l’altro, noi e il mondo animale e vegetale – significa accettare la perdita di qualcosa di sé e ritrovare così la propria umanità nel riflesso dell’incontro.