Uno scienziato, un macellaio, due pulcini, un salmone… Il mais diventa gigante, i tacchini hanno perso la capacità di riprodursi, le mucche producono un’incredibile quantità di latte, i bassotti crescono in modo ridicolo. Nella frenetica ricerca per migliorare gli standard di vita umani, il benessere degli animali viene sistematicamente oltraggiato.
Selective Breeding è un viaggio nella distorsione di un mondo in cui sorge la domanda: e se gli esseri umani fossero allevati selettivamente? Uno scienziato, un macellaio, due pulcini, un salmone danno vita ad una gigantesca satira volta ad analizzare criticamente questo ipotetico futuro.
Selective Breeding è metaforicamente un caleidoscopio, una sorta di dispositivo umano composto da diversi specchi disposti ad angolo in un tubo. Nello spettacolo il caleidoscopio è rappresentato dal mondo animale, vegetale e umano, gli specchi sono i grandi temi che riguardano tutti noi, nessuno escluso. Nella performance, l’indagine di Pablo Girolami mira a riflessioni attorno a temi come la sopravvivenza, in un panorama distopico costruito appositamente per provocare riflessioni e turbamenti nella coscienza dello spettatore. Si tratta quindi di tracciare uno scenario, che lasci spazio a una nuova e ritrovata consapevolezza, che in questa performance è data dal rapporto tra uomo e consumismo, terra e sfruttamento, dignità e tutela della vita dell’ecosistema, costruendo immagini che possono cambiare in modo imprevedibile e variabile
L’Associazione House of IVONA con sede legale a Fagagna (UD) è nata a dicembre 2021, dall’incontro di un gruppo caratterizzato da determinazione e passione che ha riconosciuto nei linguaggi artistici, non solo nella danza, il futuro resiliente per il mondo che verrà. House of IVONA è diventata il contenitore ufficiale della compagnia di danza contemporanea IVONA fondata nel 2019 da Pablo Girolami, direttore artistico.
Nel 2019, dall’incontro con il danzatore Giacomo Todeschi nasce la prima creazione di IVONA Manbuhsa. Il duetto è stato ospite in vari festivals in Svizzera, Italia, Spagna, Germania, Turchia, Austria e Portogallo. ‘’Manbuhsa’’ è vince il premio italiano TWAIN direzioni_Altre e il premio del Pubblico sia al festival CortoinDanza 2019 (Cagliari) che al 33. Certamen coreografico di Madrid. Manbuhsa viene inoltre selezionato per la vetrina della giovane danza d’autore AnticorpiXL e per la Redacielabierto.
Nel 2020, Pablo Girolami coreografa per IVONA Manbuhsona , produzione a serata intera per cinque interpreti, co-prodotta da Oriente Occidente Dance Festival, dal centro di produzione TWAIN e da DANCEHAUSpiù e debutta al Festival Visavi Gorizia. Manbuhsona nella sua versione site-specific viene selezionata per DanzaUrbanaXL.
Con la nuova creazione T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., IVONA vince il primo premio al Jerusalem choreography competition, il premio TWAIN direzioni_Altre, il premio per la migliore coreografia al concorso coreografico del Distrito de Tetuan (Madrid) e al Choreographic Competition Linkage (Sofia) e al Rotterdam International Duet Choreographic Competition si aggiudica il premio del pubblico.
Con ‘Mose3 vince come miglior film di danza al ZED Festival Internazionale Videodanza.
Nel 2021, Pablo Girolami sviluppa la sua pratica; Migration che viene inoltre finanziata da l’Unione Europea (Culture moves Europe).
Dal 2022 IVONA e riconosciuto e finanziato dal MIC – Ministero Italiano della Cultura come organismo di produzione della danza (under 35).
Coreografia Pablo Girolami
Interpreti Katarzyna Zakrzewska, Isidora Markovic, Guilherme Leal,
Lou Thabart, Sara Ariotti, Kiran Bonnema
dramaturgia Karen Stenico
musica Live Dj set Pablo Girolami
costumi Christian Boaro/Emuska
luci Angelo Tauro
scenografia Gisella Butera, Matilde Gori
Co-produzione House of IVONA; Leipzig Tanzt! 2024;
TanzOFFensive, Hannover;
Con il supporto di A.Artisti.associati Gorizia,CSS Udine;
Progetto residenza Compagnia Abbondanza/Bertoni
in collaborazione con il Commune di Rovereto; Comune di Fagagna; Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt); Amis du MDC / Villa Castellane Neuchâtel;
foto by Beatrix Mexi Molnar