La prova aperta di Lacrimosa di Simone Zambelli apre il Diario 2025 di Armunia
Il 2025 è appena cominciato e Fondazione Armunia lo apre, teatralmente parlando, offrendo ai propri spettatori un appuntamento nell’ambito delle “Prove Aperte. Residenze” che debutterà poi al festival Inequilibrio del prossimo giugno-luglio. Sabato 11 gennaio alle ore 21, al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo, va in scena la prova aperta (al pubblico) di “Lacrimosa”, di e con Simone Zambelli, già candidato ai premi Ubu 2021 come miglior attore/performer under 35. Lo spettacolo è composto da frammenti scritti dallo stesso Zambelli, mentre la drammaturgia è di Cinzia Sità, il disegno delle luci e il video mapping portano la firma di Alice Colla, le musiche sono di vari autori. La produzione dello spettacolo è di C&C Company, coproduzione Tersicorea T.off, con il sostegno di Periferie Artistiche centro di Residenza Multisciplimare della Regione Lazio/ Vera Stasi. Un ringraziamento speciale va all’assistenza coreografica di Arabella Scalisi.
L’unica ossessione che vogliono tutti: l’amore. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due.
Philip Roth, “L’animale morente”
“Lacrimosa” trae ispirazione dalla celebre coreografia di Michel Fokine, La morte del Cigno, su musica di Camille Saint-Saen, coreografia che concentra la sua fascinazione sulla condizione di morte e rinascita. Su questa dicotomia tra morte e rinascita, “Lacrimosa” vuol spingere alla riflessione sulla fine del sentimento amoroso, impulso che ci restituisce alla nostra quotidiana solitudine. Immagine perduta, consumata, quella del cigno, è oramai una figura di passaggio, un ricordo. Ciò che resta è un corpo senza più ali, nudo, bagnato, senza alcuna volontà di un nuovo volo. Ridotto alla terra, come tutte le cose che lo circondano, il cigno torna ad essere un corpo umano, imprigionato tra le mura domestiche. Come si sopravvive alla fine di un amore? come si vive quello stato di torpore, quella condizione che appare senza una via d'uscita? Come ci si prepara alla ripresa e alla riedificazione di un corpo che si riaggancia alla vita? In un luogo, dove l'assenza diventa una pratica attiva, un affaccendamento, il tempo presente processa il passato e reitera le sue memorie, nell'incedere ossessivo di una moltitudine di parole, gesti, immagini, utili forse solo a colmare la paura del vuoto.
Avviso per gli spettatori: lo spettacolo prevede l’utilizzo di nudo integrale. L’artista fuma una sigaretta in scena.
BIOGRAFIA
Simone Zambelli Diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Roma indirizzo contemporaneo, consegue una laurea magistrale in Teatro, Cinema, Danza e Arti digitali alla Sapienza di Roma. Collabora con Emma Dante nello spettacolo Misericordia, da cui è tratto il lungometraggio cinematografico che lo vede tra i protagonisti (2023). Candidato ai premi Ubu 2021 come miglior attore/performer under 35. Ha collaborato con la compagnia Zerogrammi, Balletto Civile di Michela Lucenti, con Jason Mabana Dance Company, Cie Taiwan e Muxarte. Prende parte nel 2018 al Free Professional Development Workshop DV8 condotto da Lloyd Newson, Hannes Langolf ed Ermira Goro. Non Ricordo è il primo lavoro autoriale, di cui è vincitore nel 2019 della sezione Monologhi nel Festival Inventaria, nel 2018 è Menzione Speciale al Premio Equilibrio. Continua la sua avventura cinematografica, è tra gli attori scelti e diretti da Bille August per la serie Rai Il Conte di Montecristo i(2024).
Ufficio Stampa Eliabetta Arrighi
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