ARMUNIA
DEBRA LIBANOS – IL “PASSATO” PER LE ARMI
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QUANDO

2017-06-23 -> 2017-06-24

DOVE

Sala del Ricamo Castello Pasquini

TIPOLOGIA

Teatro

BIGLIETTO
Roberto Abbiati

DEBRA LIBANOS – IL “PASSATO” PER LE ARMI

Nel 1936 siamo arrivati nell’Africa orientale con il mito del colonialismo e abbiamo messo lì un viceré, perché il re ce lo siamo tenuti in Italia, il governo ce l’aveva uno solo, il Mussolini, che si era scelto invece come soprannome “Duce.”
Quando è nato il principe di Napoli: Vittorio Emanuele di Savoia, bisognava festeggiare come nelle favole il re, la regina, il viceré, il maresciallo, il duce, i soldatini e la banda.
L’Etiopia l’avevamo occupata con la guerra, una splendida e avventurosa guerra. Di battaglia in battaglia era diventata Italiana. Tutti si festeggiava il principino appena nato, in patria e nell’Impero.
Ma visto che eravamo fascisti e ci si comportava da imperialisti era come essere in guerra sempre, perché mica a tutti andava bene essere occupati, e al nostro viceré gli fanno un attentato mentre brindava alla dinastia dei Savoia.
La rappresaglia italiana è immediata, il duce e il Graziani, che era il viceré, si raccomandano che i primi a essere “passati per le armi” siano i cantastorie. Così nessuno potrà raccontare e ricordare. Poi “passano” tutti gli altri: i sospettati e i neri. Quindi tutti.
A Debra Libanos l’antico monastero copto sulle montagne etiopi si “passano” i monaci e i pellegrini durante la festa di san Michele, così, quasi per gioco.
Io sono un cantastorie italiano e mi vergogno un po’ per quello che abbiamo combinato in Africa orientale, mica come italiano, come essere umano.
Era bello il monastero e pieno di cultura prima che lo avvolgesse il silenzio.

Roberto Abbiati Nasce a Seregno in via Umberto primo nel 1958Debutta all’età di 5 anni nel Bertoldo a corte per la regia di Suor Ambrogina.
Lucia Baldini racconta per immagini dagli anni ottanta facendo parte della casa discografica Materiali Sonori. Ha un lungo percorso di collaborazioni con festival e compagnie di teatro e danza, in particolare per oltre 12 anni con Carla Fracci. Si lascia coinvolgere dalla cultura del tango argentino che la porta a realizzare quattro libri fotografici. Con l’incontro con Carlo Mazzacurati inizia a lavorare nel mondo del cinema.
Crea video-installazioni e sperimenta con supporti e materiali diversi.
Ha esposto suoi lavori in Italia e all’estero e alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Il suo lavoro di fotografa di scena la porta sempre più spesso a far nascere collaborazioni in cui il suo sguardo partecipa alla creazione registica di spettacoli teatrali e di danza.
Da sempre porta avanti un suo progetto di ricerca legato all’onirico.

di Roberto Abbiati e Lucia Baldini
con Roberto Abbiati
video di Lucia Baldini e Nicolò Colzani
musiche di Alessandro Nidi e Moustapha Dembélé – Zam

prodotto dal Teatro de gli Incamminati
con la collaborazione di Diffusioni/KanterStrasse Teatro, Teatro di Bucine (AR)  Festival DeSidera
Armunia centro di residenze artistiche Castiglioncello – Festival Inequilibrio
Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano e gli eredi di Olimpio Pasquinelli, Alberto Elli

durata 65′

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