prima nazionale

Geografie dell’istante nasce dall’esigenza di trasferire in codice la capacità di trasformazione dei corpi, quando sono aperti ad un ascolto profondo con l’ambiente. In se questo processo crea una pratica corporea, che sviluppa la capacità di cogliere l’attimo e farsi attraversare da questo. La velocità con la quale un momento qualsiasi può cambiare la sua portata e diventare esperienza profonda. Non è un lavoro sulla sorpresa, ma sulla reazione emotiva tra corpo e luogo. Questo primo capitolo tratta il corpo come una geografia fisica che viene attraversata. Attimi che rompono il tempo ordinario, attivando tutto il sistema emotivo percettivo in un quadro senza inizio e senza fine. L’istante è la frazione minima temporale che attiva il tempo dell’anima, della coscienza. L’istante si muove tra le fratture di un tempo ordinato. Coglie scuote, pizzica la geografia dell’anima. Basta un breve attimo, che avviene una reazione nel corpo. Questa risuona all’interno di una mappa fisico-emotiva, che risiede dentro noi. Genera energie, stimola percezioni, provoca il tempo ordinario, muta il corpo in funzione di quello che è stato, attiva il corpo nell’istante e costruisce una memoria, che sarà possibile richiamare o ritrovare se stimolata. Il fulcro del progetto è il corpo e la sua capacità di essere cassa di risonanza dell’anima.