ARMUNIA
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QUANDO

27/01/2025 -> 07/02/2025

DOVE

Auditorium Danesin e Teatro Nardini - Rosignano Marittimo

TIPOLOGIA

Teatro

AMMAZZARE I MORTI
Un progetto di Leonardo Capuano

Un giovane immigrato albanese, costretto a subire le prepotenze di un caporale malavitoso foggiano, dopo un litigio viene spedito a lavorare nel basso Salento alle dipendenze di un nuovo padrone che in questo caso ricopre il ruolo sia di titolare dell'agenzia di vigilanza “LA SICURA” sia quello di Sindaco del Paese che deve essere vigilato.
Al giovane albanese viene dunque affidato il ruolo di sorvegliante: suo compito è infatti quello di vigilare le case al mare lungo la STRADA CUCCHIARA insieme a lui, ad essere trattati come schiavi, tre guitti pugliesi: un tarantino, un barese e un leccese, i tre per dare una svolta alle loro vite e migliorare la loro condizione economica hanno un’idea che non può che essere criminale ma il ragazzo albanese, che oramai fa parte della banda, ne ha una migliore… la condizione di clandestinità e i tormenti conosciuti in Albania durante la dittatura di Enver Hoxha, hanno reso il ragazzo scaltro e cinico ma con una coscienza limpida e un profondo rispetto per il valore della libertà.
Tutto si svolge in un paesaggio invernale, abbandonato, triste e disabitato, un paesaggio italiano, specificatamente pugliese abitato da padroni e da servi che cercano di sopravvivere.
Il racconto di D'Amicis ci riporta allo sbarco degli albanesi degli anni '90: ci siamo chiesti dove siano finiti, che fine abbiano fatto, se sono davvero diventati italiani come speravano, quale sia il loro livello di integrazione; ci sembra che siano riusciti a camuffarsi tra noi, nel nostro caso truccandosi da jolly, da buffone, da clown nero, quello che ha il compito di far ridere l'unico vero Re che conta, quello che soffre ogni giorno, vale a dire il popolo. Il racconto, così com'è scritto, ha una cifra surreale, inverosimile e comica seppur nella sua drammaticità.
La storia del nostro ragazzo di Tirana diventa dunque spettacolo, dichiaratamente spettacolo e il suo intento è da subito ben chiaro: far ridere il pubblico, il popolo, raccontando le proprie disgrazie.

CARLO D’AMICIS nato a Taranto nel 1964.
Ha pubblicato i romanzi "Piccolo Venerdì" (Transeuropa, 1996), "Il Ferroviere e il Golden Gol" (Transeuropa 1998), "Ho Visto un Re" (Limina 1999), "Amor Tavor" (Pequod 2003), "Escluso il Cane" (Minimum Fax 2006), "La Guerra dei Cafoni" (Minimum Fax 2008), "La Battuta Perfetta" (Minimum Fax, 2010), "Quando eravamo prede" (Minimum Fax, 2014), "Il Gioco" (Mondadori 2018, finalista Premio Strega), "La Regola del Bonsai" (Mondadori, 2022) e i racconti lunghi "Maledetto nei Secoli dei Secoli l’Amore" (Manni, 2009), "Il Grande Cacciatore" (Duepunti, 2011, Terrarossa 2024). Per il cinema, sempre da "La Guerra dei Cafoni", ha realizzato la sceneggiatura dell’omonimo film prodotto da Minimum Fax Media (2017), vincitore di numerosi premi e candidato al David di Donatello 2018 per la migliore sceneggiatura non originale.
Ha inoltre scritto la sceneggiatura del film TV "Se mi lasci ti sposo" (2022), trasmesso su Rai1 nella serie "Purché finisca bene" e il cortometraggio "Vendesi Salento", prodotto da Apulia Film come vincitore del bando Progetto Memoria.
Per il teatro ha scritto la pièce "L’Analisi è Finita" (2006), per la regia di Francesco Giuffrè. Dal racconto "Maledetto nei secoli l'amore" nel 2014 è stato tratto uno spettacolo con Valentina Sperlì per la regia di Renata Palminiello, messo in scena in diversi teatri italiani. Per la Rai ha scritto il radiodramma "Custodi alla memoria", con Ninetto Davoli e Peppe Servillo, per la regia di Francesco Saponaro. Dal suo romanzo "La Guerra dei Cafoni" è stato tratto un reading spettacolo di Sergio Rubini, portato in scena in diversi teatri e spazi pubblici italiani.
Dal 1983 è autore di programmi radiofonici e televisivi della Rai. Attualmente è autore del programma di Radio 3 "Fahrenheit" e del prigramma di Rai 3 "Quante Storie".

LEONARDO CAPUANO Nato a Cagliari nel 1967
Leonardo Capuano è portatore di un teatro rigoroso e accurato e di una visione personale della profondità dell’animo umano e delle sue contraddizioni. Diplomato presso la Scuola di formazione teatrale Laboratorio Nove segue una lunghissima carriera teatrale nella quale si è rivelato al pubblico nei più importanti festival e teatri italiani nella duplice veste di attore ed autore con vari monologhi quali La Cura (2000), Zero Spaccato (2003), La Sofferenza Inutile (2012), Elettrocardiodramma (2013) e Sistema Nervoso (2022). Nel 2003 crea con Renata Palminiello Due . Nel 2004 con l’attore Roberto Abbiati crea Pasticceri, spettacolo che ha realizzato numerose repliche, ottenendo un ottimo successo di pubblico e critica e che ancora oggi è nei teatri. Nel 2024 cura la regia de Il Riformatore del mondo dove recita affianco di Renata Palminiello, Ha lavorato con Alfonso Santagata negli spettacoli Ubu Ree Terra sventrata con la compagnia Lombardi -Tiezzi ne Gli uccelli di Aristofane con il regista Pietro Babina in Ritter Dene Voss, Il libro di Giobbe e con Annalisa Bianco in Bilal. Da diversi anni lavora stabilmente con Umberto Orsini. Nel 2017 inizia la collaborazione con il regista Alessandro Serra come protagonista di Macbettu insignito del premio ANCT 2017 e del premio UBU 2017 come miglior spettacolo dell’anno. Attualmente è in scena con La Ferociaper la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà tratto dal romanzo di Nicola Lagioia. Nel Cinema ricopre il ruolo di Sanna in “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo. Festival di Venezia 2021 (film della critica) e il ruolo di Efisio Marini ne “Lo Stato Delle Anime” di Peter Marcias, di Giacchino in “Vangelo secondo Maria” mentre per la televisione veste il ruolo di Salvatore Berto in “Vostro Onore” di Alessandro Casale e partecipa al progetto dei fratelli D’innocenzo “Dostoevskji”, serie tv che ha visto anche un debutto cinematografico. Conduce seminari sul lavoro dell’attore con un approccio legato alla fisicità del gesto e della voce. Ha svolto attività teatrale anche all’interno dell’Istituto Penale per Minori G.P. Meucci di Firenze utilizzando tecniche legate alla lotta greco-romana.

GIORGIO SALES nato a Tricase (Lecce) nel 1994
è un attore residente a Roma. Diplomato presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico, si dedica da sempre, per amore e per inciampo, alla pratica teatrale cercando di esplorarla in tutte le sue forme e contraddizioni. Recita nei maggiori teatri italiani collaborando assiduamente con artisti e maestri del calibro di Orsini, Popolizio, Branciaroli, Pizzi e ancora Paolo Bonacelli, Elena Sofia Ricci, Mariangela D’Abbraccio, Daniele Pecci, Enzo Casertano e altri. Nel 2020 vince il Premio Giovani realtà del Teatro con “Sete” monologo scritto da Walter Prete per la regia di Lorenzo Parrotto. Esplora il teatro anche guardandolo da fuori interessandosi alla gestione di festival (Le voci del presente 2024), prodotto dalla Compagnia Orsini e dal Teatro Le maschere; “Dante e le altre stelle” 2022, di cui è direttore artistico e organizzato, progetto finanziato da Regione Puglia e Teatro pubblico pugliese. Tiene corsi di recitazione e insegna stabilmente presso “Switch Lab“ di cui è cofondatore. Per l’audiovisivo ha lavorato in “Skam 3” “Qui non è Hollywood” e ha preso parte a diverse produzioni indipendenti.

da un racconto di Carlo D'Amicis
con Giorgio Sales
regia di Leonardo Capuano

produzione e distribuzione Compagnia Umberto Orsini

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